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Dal testo finale del Codice degli Appalti, approvato venerdì scorso dal Consiglio dei Ministri e pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale, è scomparso il riferimento alla gestione diretta dei lavori appaltabili, i cosiddetti lavori in house.
“Negli ultimi mesi – spiegano le segreterie nazionali di FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil - la norma che prevede di poter affidare direttamente lavori, progettazioni e manutenzioni nella misura massima del 20% degli investimenti, ha già provocato centinaia di licenziamenti. Evidentemente tutto ciò non interessa al governo, che per tutta risposta nel testo dell’articolo 177 ha inspiegabilmente cancellato il riferimento alla gestione diretta, presente nelle versioni precedenti del Codice”.
In questo modo “l’Esecutivo ha fatto carta straccia non solo dell’accordo tra sindacati e ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, che su questo punto avevano raggiunto un’intesa, ma anche del parere unanime delle Commissioni parlamentari, che avevano proposto un emendamento ad hoc, recependo le nostre osservazioni. Prevedere l’obbligo dell’80–20% anche per la parte di lavori e servizi gestiti direttamente – concludono Feneal, Filca e Fillea - è ingiusto e sbagliato: non ci sarà alcun beneficio al sistema, e la norma comporterà soltanto la perdita di migliaia di posti di lavoro, e quindi di professionalità, con un conseguente calo della qualità delle opere e della manutenzione autostradale, a discapito della collettività."
Le tre sigle sindacali hanno indetto per il 27 aprile uno sciopero di 8 ore dei lavoratori delle aziende di costruzione e progettazione delle concessionarie autostradali.

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