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In tema di “città intelligenti”, le tecnologie che garantiscono maggiori benefici economici sono quelle più mature e meno correlate alla tematica SmartCity: è il caso delle fonti energetiche rinnovabili, delle soluzioni per l’efficienza energetica e dei sistemi di mobilità condivisa (quest’ultima caratterizzata da un grado di maturità inferiore rispetto alle altre).
Il nuovo report dell'Energy Strategy Group del PoliMi evidenzia infatti che le tecnologie maggiormente «focalizzate» sul tema Smart - es. mobilità elettrica e smart grid - risultano attualmente poco mature, richiedono volumi d’investimento notevolmente più elevati rispetto ad analoghe soluzioni «non-smart» e mostrano tempi di ritorno dell’investimento piuttosto elevati.
L’invasività degli interventi necessari per implementare alcune tecnologie abilitanti è un ulteriore elemento critico.
Gli investimenti in tali soluzioni tecnologiche ad oggi ammontano a circa 9,1 miliardi di € e il teleriscaldamento e le soluzioni per l’efficienza energetica sono le tecnologie che hanno fatto registrare gli investimenti più consistenti (rispettivamente il 51% e il 23% del totale).
GLI ATTORI COINVOLTI NELLA SMART CITY. L’eventualità di ottenere benefici modesti dalla realizzazione di progetti Smart City rappresenta un indubbio freno alla propensione dei diversi soggetti coinvolti ad intraprendere tali progetti (ad eccezione delle pubbliche amministrazioni).
Il core business di molti attori è parzialmente o completamente slegato dalle tematiche «smart», e ciò rappresenta un disincentivo al coinvolgimento di tali soggetti.
La generale prospettiva «shortterm» che caratterizza taluni attori ostacola ulteriormente la diffusione di progetti SmartCity, i quali tipicamente sono caratterizzati da tempi di ritorno dell’investimento medio-lunghi.
I MODELLI DI FINANZIAMENTO. I fondi pubblici europei e nazionali sono in buona parte focalizzati sui progetti di Smart City e con orizzonti temporali coerenti, tuttavia mostrano rilevanti limitazioni all’accesso (occorre superare un bando di gara) e difettano di utilizzabilità - nei finanziamenti pubblici nazionali si registra una lentezza burocratica nell’erogazione, per alcuni fondi UE esistono vincoli legali tali per cui sono disponibili solo per attività di R&D.
I finanziamenti privati non presentano particolari barriere all’accesso né rilevanti criticità nella gestione operativa, tuttavia non sono strumenti progettati per sovvenzionare progetti di Smart City e soprattutto si contraddistinguono per orizzonti temporali di breve-medio termine.
Il Rapporto sottolinea che il Partenariato pubblico Privato (PPP) combina caratteristiche dei finanziamenti pubblici ed altre di quelli privati e potrebbe essere particolarmente adatto al finanziamento dei progetti di Smart City.
Leggi anche: “Smart city, le città italiane sono un passo indietro rispetto alle più avanzate città europee”

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