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L'Inail ha pubblicato il Volume Expo Book con i risultati di un progetto di formazione e assistenza tecnica nei cantieri di Expo 2015, oggetto del protocollo d’intesa siglato il 17 dicembre 2013 da Inail direzione regionale Lombardia e Cpt – Esem – Cassa Edile.
Per la complessità dell'opera e per l’urgenza dettata dalla programmazione molto stretta per la realizzazione dell’area espositiva, in circa un anno e mezzo di attività sono stati attivati nei cantieri Expo, e in molti cantieri afferenti all’area, ma gestiti da committenze diverse, percorsi di sensibilizzazione e informazione (D.Lgs. 81/2008, art.36, c. 2) svolti con modalità di erogazione “on the job”, adattati alle diverse situazioni rilevate in cantiere.
ATTIVITÀ SUL CAMPO. È stata effettuata una intensa attività sul campo per osservare le situazioni nei cantieri e i comportamenti dei lavoratori, perfezionare le necessarie competenze professionali e sviluppare la sensibilità ai valori della sicurezza e della legalità.
Oltre 2.000 i lavoratori coinvolti nell’attività di monitoraggio comportamentale, a cui sommare i 1.400 lavoratori ai quali è stata erogata la formazione on the job, e le oltre 600 imprese alle quali è stata garantita l’assistenza tecnica, registrando complessivamente 4.000 ore tra i vari interventi nei cantieri e attività correlate che hanno coinvolto il personale dei due Enti, per un impegno economico sostenuto congiuntamente da INAIL e da CPT che ha superato gli 850.000 euro.
Le attività sono state svolte quasi interamente sul campo con la presenza in cantiere di tecnici che hanno osservato l’organizzazione delle aree e le opere provvisionali, accompagnati da formatori che hanno monitorato i comportamenti dei lavoratori e le interazioni uomo macchina/attrezzature. In caso di comportamenti scorretti o erronee modalità di organizzazione, tecnici e formatori sono intervenuti immediatamente con una continua attività di sensibilizzazione e formazione.
FORMAZIONE “ON THE JOB, QUANDO SERVE E DOVE SERVE”. La formazione è stata svolta “on the job, quando serve e dove serve” e solo nei casi in cui le problematiche sono state rilevate con una certa frequenza è stata effettuata un’attività in aula con i preposti e le figure aziendali responsabili dell’organizzazione del cantiere e della sua sicurezza, per risolvere le situazioni di criticità proponendo modifiche organizzative.
Le visite nei singoli cantieri sono state svolte con cadenza quindicinale o, se necessario, più ravvicinata. Tramite la compilazione di check-list dettagliate, inserite successivamente in un unico database, è possibile monitorare nel tempo l’efficacia dell’intervento.
Gli incontri formativi svolti in aula, sono stati effettuati nei casi strettamente necessari, mirati alla rettifica e condivisione di particolari procedure di lavoro, o riferita alle modalità di gestione dei ruoli attribuiti all’interno di cantiere.
MAGGIOR AUTOCONTROLLO DELLE IMPRESE. La presenza assidua in cantiere dei tecnici incaricati di seguire il progetto ha, inoltre, contribuito ad un maggior autocontrollo delle imprese presenti e, in affiancamento alle notevoli attività di vigilanza e di consulenza delle ASL e della DTL, con le quali il confronto è stato periodico, ha avuto come risultato un andamento infortunistico molto minore di quanto ipotizzato all’inizio della costruzione del sito espositivo.
Il modello utilizzato per l’intervento nei cantieri sarà esportato anche in altre realtà della regione come buona pratica prevenzionale in un modello che è in via di definizione tra la Direzione Regionale dell’Inail ed il coordinamento regionale dei CPT.

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