Sentenze

Manutenzione impianti a gas, le sentenze pro-non abilitati e il nodo qualificazione

Corte d'Appello di Milano: il non abilitato non può essere considerato colpevole di omicidio colposo per non aver eseguito la manutenzione straordinaria di competenza dei tecnici abilitati

lunedì 4 maggio 2015 - Redazione Build News

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Con una recente sentenza, la Corte d’Appello di Milano (V Sezione) ha assolto un manutentore già condannato in primo grado per omicidio colposo, perché aveva operato su un impianto il cui intasamento della canna fumaria aveva provocato la morte di una persona.

Secondo la Corte una persona priva di abilitazione ai sensi del DM 37/08 può svolgere operazioni di manutenzione ordinaria su impianti a gas (in questo caso uno scaldabagno) qualora questa attività non “sconfini” in operazioni riservate a tecnici abilitati quali lo scarico dei fumi per il controllo del tiraggio.

Per queste ragioni l'operatore non abilitato non può essere considerato colpevole per non aver eseguito, durante operazioni di manutenzione “ordinaria”, quelle operazioni di manutenzione “straordinaria” di specifica competenza dei tecnici abilitati. 

CNA INSTALLAZIONE IMPIANTI: “INSENSATA MOTIVAZIONE”. “A noi è sempre stato insegnato che, nella pratica, negli impianti a gas la manutenzione ordinaria non esiste in quanto anche una mera sostituzione della caldaia non può essere considerata come manutenzione ordinaria”, commenta Cna Installazione Impianti. “Con queste paradossali ed inconcepibili motivazioni – aggiunge - i giudici si sono resi responsabili di aver completamente minato l’architrave stesso sul quale si regge tutta l’impalcatura normativa del settore; e cioè che le mani sugli impianti ce le mettono solo i tecnici abilitati in base ai propri requisiti tecnico-professionali”.

Inoltre, osserva ancora Cna Installazione Impianti, “se si consente a soggetti non abilitati di operare a qualsiasi titolo sugli impianti, chi glielo spiega ai manutentori abilitati che è necessario aggiornarsi continuamente, accrescere le proprie competenze e migliorare la propria professionalità se proprio questa professionalità viene vilipesa da sentenze che sfociano nel ridicolo?”.

CAOS SULLA QUALIFICAZIONE. Ricordiamo che nuove regole per la qualificazione dei professionisti che operano sugli impianti a gas sono state sollecitate da Guido Pesaro, responsabile nazionale di Cna Installazione Impianti, in occasione del convegno tenutosi il 27 marzo scorso a Milano e organizzato dall'Uni (LEGGI TUTTO).

Secondo Pesaro l’emanazione della norma UNI 11554 deve essere da stimolo per il nostro legislatore affinché si apra un processo di revisione del DM 37/08 che adegui il nostro sistema di abilitazione agli standard degli altri paesi europei. Il nuovo sistema di qualificazione deve garantire le imprese (Responsabili Tecnici) in attività, e deve essere basato su un percorso di qualificazione (non di certificazione), così articolato: 1. formazione teorica e pratica obbligatoria e propedeutica all’esame di qualificazione; 2. esame teorico e pratico per ottenere la qualificazione; 3. formazione continua (per gli R.T. «vecchi» e per i «nuovi») quale condizione di mantenimento della qualificazione acquisita.

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