Fisco

Studi di settore, approvati i correttivi anticrisi 2014

In arrivo una nuova funzione di calcolo basata su un nuovo indicatore di efficienza produttiva

venerdì 10 aprile 2015 - Redazione Build News

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La Commissione degli esperti ha espresso ieri parere favorevole ai correttivi anticrisi per 204 studi di settore del 2014.

L’organismo collegiale ha analizzato le informazioni pervenute dal Ministero dello Sviluppo Economico, dalla Banca d’Italia, dall’Istat, dalle Associazioni di categoria, dagli Osservatori regionali e da altri istituti di ricerca. In base a questi dati, sono stati individuati i correttivi anticrisi, utilizzando una nuova metodologia di stima.


NUOVO INDICATORE DI EFFICIENZA PRODUTTIVA. Tra le novità in arrivo, una maggiore personalizzazione degli studi di settore, tagliando sul professionista o sull'imprenditore e non più sul settore di appartenenza, e introducendo una nuova funzione di calcolo basata su un nuovo indicatore di efficienza produttiva, calcolato sul quadriennio precedente, ponendo in rapporto i beni strumentali e il personale ai costi e ai ricavi dei 4 anni precedenti.

MODELLI LINEARI MISTI. La nuova metodologia di stima è “basata sui modelli lineari misti, al fine di stimare l’effetto della crisi economica sui ricavi/compensi tramite la componente random. Tra i vantaggi della nuova metodologia vi è una maggiore robustezza sul piano statistico, nonché la possibilità di analizzare e scartare i soggetti anomali”, spiega Fisco Oggi.

QUATTRO CATEGORIE DI CORRETTIVI. I correttivi determinati per adattare gli studi di settore alla situazione di crisi economica del 2014 sono riconducibili a quattro categorie: correttivi congiunturali di settore, correttivi congiunturali territoriali, correttivi congiunturali individuali, interventi relativi all’analisi di normalità economica.

In particolare, il correttivo congiunturale individuale è stato elaborato analizzando la variazione dell’efficienza produttiva delle imprese nel quadriennio 2011-2014.

“La prima categoria (congiunturali di settore) prende in considerazione – spiega Fisco Oggi - la contrazione dei margini e del minor utilizzo degli impianti. La seconda, invece, prevede l’introduzione di un fattore di correzione applicato al ricavo/compenso teorico per singola area territoriale. La tipologia dei congiunturali individuali ha l’obiettivo di adattare la funzione di ricavo/compenso in presenza di una contrazione del livello di efficienza produttiva riferibile al singolo soggetto e tiene conto della ritardata percezione dei compensi a fronte delle prestazioni rese.

L’ultima categoria di correttivi (relativi all’analisi di normalità economica), infine, fa riferimento all’indicatore “durata delle scorte” ed è applicabile nel caso di aumento di merci e prodotti invenduti in magazzino e contrazione delle vendite.

Sono interessati dalle prime tre categorie di correttivi tutti gli studi di settore, con l’esclusione dei professionisti che utilizzano il modello a prestazioni. La quarta categoria, invece, riguarda i contribuenti che, seppur coerenti rispetto alla gestione delle esistenze iniziali, hanno subito una situazione di crisi, nel periodo, tale da presentare una contrazione dell’efficienza produttiva nel 2014 rispetto al triennio 2011-2013”.

L’attività di monitoraggio dell’andamento dei settori economici effettuata sul territorio nazionale ha esaminato, oltre alle informazioni fornite dalle associazioni di categoria, anche i dati relativi alle comunicazioni e dichiarazioni annuali Iva 2014. Le elaborazioni sono state effettuate su un panel di circa 2,1 milioni di contribuenti che hanno applicato gli studi di settore nel quadriennio 2010-2013.

CONGRUI 7 CONTRIBUENTI SU 10. “Anche quest’anno – aggiunge Fisco Oggi - in base ai dati 2013 esaminati durante la riunione della Commissione, sono risultati naturalmente congrui 7 contribuenti su 10. A livello nazionale, infatti, è emerso che il 71,4% dei contribuenti interessati dagli studi di settore 2013 risulta naturalmente congruo (per l’anno precedente la percentuale era del 73,3%), mentre il 9,5% è risultato congruo per adeguamento. Il dato dei contribuenti che hanno utilizzato, per il 2013, il campo annotazioni per motivare casi particolari di non congruità ammonta a 338.445, mentre sono 63.484 i soggetti che lo hanno adoperato in relazione alla crisi economica”.

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