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Riforma delle tariffe di rete, in consultazione gli orientamenti dell'Autorità

Tra gli obiettivi l'allineamento delle tariffe di rete ai costi, l'utilizzo razionale delle risorse e la promozione delle iniziative di efficienza energetica e di sviluppo delle fonti rinnovabili

mercoledì 11 febbraio 2015 - Redazione Build News

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Allineamento delle tariffe di rete ai costi, utilizzo razionale delle risorse e promozione delle iniziative di efficienza energetica e di sviluppo delle fonti rinnovabili.

Sono questi i principali obiettivi della riforma delle tariffe dei servizi di rete (trasmissione, distribuzione e misura) dell'energia elettrica e delle componenti tariffarie a copertura degli oneri generali di sistema per i clienti domestici in bassa tensione.  

DOCUMENTO IN CONSULTAZIONE. In attuazione di quanto previsto dall'art. 11 comma 3 del decreto legislativo 102/2014, l'Autorità per l'energia ha posto in consultazione il documento 34/2015/R/eel del 5 febbraio 2015 che illustra le possibili opzioni di regolazione (secondo la metodologia AIR - Analisi di impatto della regolazione) per la riforma delle tariffe di rete e delle componenti tariffarie a copertura degli oneri generali di sistema applicate ai clienti domestici di energia elettrica, fornendo a tutti i soggetti interessati elementi quantitativi utili per elaborare proprie valutazioni e proposte. L'analisi di impatto è funzionale anche a predisporre proposte per eventuali nuovi criteri per la determinazione delle compensazioni della spesa sostenuta per la fornitura di energia elettrica (bonus sociale).

I criteri fissati dal decreto legislativo di recepimento della direttiva europea sull'efficienza energetica (dlgs. n. 102/2014), prevedono, per quanto riguarda le tariffe elettriche dei clienti domestici:

- il superamento dell'attuale struttura progressiva rispetto ai consumi, che provoca sussidi incrociati e redistribuzioni tra gruppi di clienti;

- l'adeguamento delle componenti tariffarie al costo dei servizi (applicabile solo alle tariffe di rete, e non agli oneri generali che hanno valore parafiscale);

- forme di gradualità di impatto per i clienti domestici interessati dalla riforma;

- l'introduzione di contestuali proposte per l'adeguamento del bonus sociale elettrico.

E' possibile inviare commenti e osservazioni agli orientamenti del documento per la consultazione entro il 16 marzo 2015 utilizzando l'apposito modulo disponibile sul sito.

GLI ORIENTAMENTI ILLUSTRATI NEL DOCUMENTO DI CONSULTAZIONE

Struttura dei corrispettivi unitari della tariffa. Le attuali tariffe applicate (D2 e D3), progressive rispetto ai consumi (ossia con prezzi crescenti al crescere dei consumi), con differenziazioni in funzione di residente-non residente e della potenza impegnata (sopra o sotto i 3 kW), presentano oggi una struttura trinomia, ossia prevedono un corrispettivo fisso annuo, un corrispettivo unitario per la potenza contrattualmente impegnata (3 kW, 4,5 kW, 6 kW,...) ed un corrispettivo unitario per l'energia applicato ai prelievi, ossia ai consumi. L'attuale struttura dei corrispettivi realizza meccanismi di sussidi incrociati tra classi di clienti domestici in relazione ai consumi, alla potenza impegnata e della condizione anagrafica di residente o non residente, a prescindere da condizioni di disagio economico a supporto della sussidiazione. Ossia, per esempio, i clienti residenti con potenza fino a 3 kW (a cui oggi è applicata la tariffa D2) i cui consumi non superano circa 3.400-3.500 kWh beneficiano di un vantaggio in quanto la loro spesa totale annua è inferiore a quella che dovrebbero pagare se fosse applicata la tariffa di riferimento (tariffa D1); tale vantaggio è "finanziato" da tutti i clienti non residenti e da quelli residenti con consumi e potenza impegnata maggiore.

Nel documento di consultazione sono quindi considerate quattro opzioni alternative. Per quanto riguarda le tariffe dei servizi di rete (trasmissione, distribuzione e misura), si considera come "opzione zero" quella di mantenere la tariffa di riferimento D1 senza modifiche, mentre le altre tre opzioni individuano una nuova forma della tariffa di rete aderente ai costi. In ogni caso, per la tariffa di rete (che copre un gettito annuo di circa 3 miliardi di euro) non vi sono differenze tra residenti e non residenti. Per quanto invece riguarda le componenti a copertura degli oneri generali (gettito attuale di circa 3,5 miliardi di euro) le diverse opzioni considerano:

- Opzione T0: uguale per tutti i clienti; la totalità dell'ammontare necessario alla copertura degli oneri viene caricata sulla componente variabile proporzionale ai consumi; tale opzione corrisponde all'applicazione della tariffa D1 come già definita dall'attuale regolazione tariffaria.

- Opzione T1: uguale per tutti i clienti; l'ammontare necessario alla copertura degli oneri viene caricata al 50% sulla componente fissa correlata alla potenza impegnata e al 50% sulla componente variabile proporzionale ai consumi;

- Opzione T2: l'ammontare necessario alla copertura degli oneri viene caricato come nell'opzione T1 (50% potenza e 50% prelievi) differenziando tra residenti e non residenti il corrispettivo per potenza impegnata;

- Opzione T3: l'ammontare necessario alla copertura degli oneri viene caricato al 75% sulla componente variabile proporzionale ai consumi e al 25% sulla componente fissa quest'ultima differenziata tra residenti e non residenti.

Per tutte le opzioni il documento di consultazione fornisce le stime di impatti su 6 clienti "benchmark" che rappresentano diversi gruppi (si veda legenda riportata di seguito alla tabella), in funzione delle loro caratteristiche (consumi, residenza, potenza impegnata...). Le diverse opzioni hanno effetti diversi sui sussidi incrociati. In particolare le Opzioni T0 e T1 annullano completamente la redistribuzione tra gruppi di utenti, mentre le Opzioni T2 e T3 mantengono una quota degli attuali sussidi incrociati ma rispetto alla situazione attuale limitano ai soli oneri generali la redistribuzione a favore dei residenti e a sfavore dei non residenti. Per ciascuna opzione il documento fornisce una valutazione dei benefici in termini multi-obiettivo secondo la metodologia di Analisi di impatto della regolazione (AIR). In attesa di conoscere gli orientamenti dei diversi stakeholder, per il momento, la preferenza dell'Autorità è per l'Opzione T2.

Legenda dei clienti benchmark

A: rappresentativo del cliente medio residente a 3 kW che consuma tra 900 e 1800 kWh/anno

B: rappresentativo del cliente medio residente a 3 kW (tutti gli scaglioni di consumo)

C: cliente tipo attualmente utilizzato (3 kW e consumo di 2.700 kWh/anno

D: rappresentativo di utenze per seconde case utilizzate pochi mesi all'anno (consumo circa 900 kWh/anno)

E: rappresentativo di utenze per nuclei non residenti con consumi di circa 4.000 kWh/anno

F: rappresentativo di una abitazione con elevati consumi (per es. pompa di calore o auto elettrica)

Gradualità della riforma. Il documento per la consultazione prevede un percorso che, partendo dal 1 gennaio 2016, si sviluppi nell'arco di due anni, e che consenta di introdurre la struttura tariffaria a regime dal 1°gennaio 2018. Il percorso di gradualità dipenderà dalla struttura tariffaria che verrà adottata e sarà oggetto di una seconda consultazione entro la pausa estiva 2015.

Potenza impegnata. Nel quadro della riforma, il valore attribuito alla potenza impegnata tenderà ad aumentare, in quanto è il principale fattore che determina i costi di rete e la nuova tariffa di rete dovrà essere aderente ai costi in modo da permettere scelte eque tra diversi vettori energetici. Di conseguenza, la possibilità di scelta del livello ottimale di potenza che ciascun cliente impegna contrattualmente diventa elemento significativo anche ai fini di possibili aggiustamenti del livello di potenza in alto (per permettere l'utilizzo contemporaneo di nuovi apparecchi) o in basso (con il vantaggio di ridurre la spesa annuale per chi non ha esigenze particolari di contemporaneità dei prelievi).

Il documento per la consultazione considera quindi quattro opzioni per favorire la scelta consapevole dei consumatori in relazione al livello di potenza più adeguato alle proprie esigenze:

- Opzione P0: situazione attuale;

- Opzione P1: rendere disponibili ai clienti informazioni in merito all'utilizzo della potenza disponibile; introdurre ulteriori livelli di potenza (per es. 2,5 kW; 3,5kW; 4 kW;...); rendere meno onerosa la variazione contrattuale di potenza;

- Opzione P2: oltre a quanto previsto da opzione P1, effettuare una riprogrammazione dei contatori elettronici in modo da uniformare le attuali logiche di intervento del limitatore di potenza (c.d. "sgancio di corrente") sulla curva di tolleranza della potenza disponibile rispetto alla potenza impegnata (il documento contiene due varianti di questa opzione); tali opzioni prevedono quindi una modifica all'attuale franchigia della potenza contrattualmente impegnata.

Bonus sociale. Nel documento di consultazione sono analizzate le conseguenze attese per i titolari di bonus per disagio economico rispetto alle diverse opzioni presentate in merito alla riforma delle tariffe elettriche. Vengono quindi presentate tre ipotesi in merito a possibili interventi correttivi alla disciplina e idonee a neutralizzare, in tutto o in parte, gli effetti di maggiore impatto della riforma tariffaria. Tali proposte sono formulate, in parallelo alla proposte finali in tema di tariffe di rete, al fine di raccogliere elementi per una successiva segnalazione al Governo e al Parlamento che integri quella già formulata dall'Autorità per allargare la platea dei beneficiari e per semplificare il meccanismo relativo (segnalazione 273/2014/I/com). Le tre diverse ipotesi consultate sono:

- Ipotesi 1: aumento della percentuale di risparmio (oggi 20% della spesa al netto delle imposte), portandola al 30% o al 40% per tutti i beneficiari;

- Ipotesi 2: articolare i bonus e la percentuale di risparmio in funzione del profilo di consumo del cliente, per garantire che anche in presenza della riforma sia mantenuto un livello di spesa annua paragonabile all'attuale: dal 40% per le famiglie con 1-2 componenti al 20% per le famiglie con più di 4 componenti;

- Ipotesi 3: ridurre le componenti fiscali (accisa) o parafiscali (oneri generali) in funzione degli incrementi di spesa correlati alla riforma delle tariffe elettriche.

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