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L'Associazione nazionale costruttori edili (Ance) ha lanciato oggi sul suo sito web - www.ance.it/net_ance/petizione.aspx - una petizione on line “no allo split payment”, con la quale verranno raccolte tutte le firme delle aziende che lavorano con la pubblica amministrazione “e che, con lo split payment, si vedranno togliere una liquidità fondamentale per la propria sopravvivenza”, denuncia l'Ance.
La norma, varata dalla legge di stabilità 2015, obbliga la Pubblica amministrazione a non pagare più l’Iva alle imprese, ma direttamente all’Erario. Le regole attuative sono state definite con il decreto ministeriale 23 gennaio 2015 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 27 del 3 febbraio 2015 (LEGGI TUTTO).
“Dalle parole siamo passati ai fatti - dichiara il Presidente, Paolo Buzzetti, al termine di un Comitato di Presidenza che ha deciso di mettere in atto azioni forti – perché non possiamo accettare che per colpire un’azienda che evade vengano punite tutte quelle imprese oneste che al posto dei soldi dovuti si troveranno in cassa solo crediti Iva”.
“Ancora una volta viviamo il paradosso di uno Stato che applica una presunzione di colpevolezza nei confronti di tutte le imprese, quando è il primo a non rispettare le regole”, continua Buzzetti.
Già l’Unione europea, infatti, tiene l’Italia sotto osservazione per i ritardi nei rimborsi dei crediti Iva, che superano i 2 anni, e dei pagamenti della Pa, che vanno oltre i 6 mesi di ritardo, si legge nella petizione. Una misura questa, peraltro, sostengono le imprese, che aggrava la vessazione fiscale che ha raggiunto livelli tali da pregiudicare la sopravvivenza stessa delle aziende.
OICE APPOGGIA LA PETIZIONE ON LINE DELL’ANCE E ANNUNCIA AZIONI ANCHE IN SEDE EUROPEA. L’OICE, l’Associazione delle società di ingegneria italiane aderente a Confindustria, accoglie con favore l’iniziativa lanciata oggi dall’ANCE. “Siamo del tutto favorevoli – ha dichiarato la presidente OICE, Ing. Patrizia Lotti - ad ogni azione di mobilitazione contro una misura che rischia di avere effetti pesantissimi su tutte le imprese. In particolare le società di ingegneria che lavorano con il settore pubblico rischiano il collasso definitivo perché già soffrono una contrazione del mercato rilevantissima e sopportano fortissimi ritardi nei pagamenti; adesso arriva anche questa novità dalla dubbia compatibilità europea con la quale si toglie liquidità senza alcuna garanzia di recuperare in tempi rapidi il credito IVA strutturale che si determinerà. E questo in un momento delicatissimo in cui si sta facendo di tutto per mantenere manodopera professionale altamente specializzata e per rimanere competitivi sui mercati nazionali ed esteri”.
INTERVENTI IN SEDE EUROPEA. L’OICE auspica che intorno all’iniziativa dei costruttori si concentri una massiccia e convinta adesione, ma propone anche forme di un coordinamento permanente fra tutti i soggetti imprenditoriali coinvolti e interventi in sede europea: “Si tratta di un problema - continua Patrizia Lotti - che interessa ogni tipologia di impresa ed è importante che vi sia un forte coordinamento e coinvolgimento di tutti. Per parte nostra agiremo, anche a livello europeo, per evitare che questo ennesimo colpo basso alle imprese - e in particolare a quelle ad elevato tasso di manodopera qualificata - vada in porto con le sue potenzialmente devastanti conseguenze”.

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