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Con 35 località colpite e 5 morti, la Toscana è stata tra le Regioni italiane maggiormente interessate dagli effetti dei disastri provocati da frane e inondazioni. Lo rileva il "Rapporto periodico sul rischio posto alla popolazione italiana da frane e inondazioni" elaborato per l’anno 2014 da IRPI-CNR. A dare un'idea della situazione sono i numeri di dell’indagine IRPI-CNR sugli effetti dei disastri idrogeologici.
Siamo primi fra le regioni Italiane per numero di sfollati nel 2014, sono stati oltre 2.000, e secondi nel periodo dal 1964 al 2013, oltre 67.000 con anche 134 morti. Dal punto di vista sismico la situazione non è migliore. Su un totale di 287 comuni 92 sono ad alto rischio, 164 a rischio medio solo 24 sono a basso rischio (delibera GRT n.421 del 26/05/2014).
TROPPE OPERE INGEGNERISTICHE, POCA PREVENZIONE. Uno dei problemi della Toscana è quello di avere ancora un esiguo numero di edifici pubblici a noma antisismica, una non sufficiente e adeguata prevenzione idrogeologica e aver dato troppo spazio a opere ingegneristiche di difesa a svantaggio di soluzioni di carattere geologico.
TROPPO POCHI GLI EDIFICI A NORMA ANTISISMICA. Nella difesa dai terremoti la Toscana è stata la prima regione ad attivarsi sin dal 1997 con il programma VEL, il programma regionale di Valutazione degli Effetti Locali nei centri urbani, edifici strategici e rilevanti. È stato analizzato in dettaglio il rischio sismico dei centri abitati più esposti, e la Toscana è stata una delle prime regioni ad avviare la redazione delle carte di microzonazione sismica.
Anche i recenti disastri, segnalano che all’approccio multidisciplinare è stato preferito quello solo ingegneristico, e neppure sempre di qualità, Torrente Carrione docet.

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