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Al pacchetto già consistente di norme UNI sulla sicurezza domestica se ne aggiunge un'altra: è stata infatti pubblicata la norma UNI 11554 sugli operatori del “post contatore gas”, ovvero coloro che intervengono sugli impianti civili (domestici e similari ed extradomestici).
Una figura professionale non
regolamentata, della quale la norma - elaborata dal CIG (Comitato
Italiano Gas) definisce “i requisiti di conoscenza, abilità e
competenza”, ispirandosi ai principi enunciati dalla legge 4/2013,
in materia di professioni sprovviste di ordine o albo.
TRE PROFILI. Tre i profili specialistici individuati dalla norma: responsabile tecnico (profilo A), installatore (profilo B), manutentore (profilo C).
Figura “apicale”, il responsabile tecnico ha il compito di ideare l'impianto a gas (tubazioni e sistemi relativi all'evacuazione dei prodotti di combustione) oltre che sovrintendere alle operazioni di montaggio e pianificarne la manutenzione.
All'installatore spetta il compito di gestire tutte le operazioni di realizzazione dell'impianto, mettere in funzione gli apparecchi (caldaie, piani di cottura...) e predisporre la documentazione relativa all'impianto.
Il manutentore, infine, garantirà la manutenzione ordinaria e, in caso di guasti, la riparazione, aggiornando eventualmente la documentazione.
DUE LIVELLI. Per ognuno dei tre profili specialistici, la norma prevede due livelli, in funzione della portata termica degli apparecchi (maggiore o minore di 35 KW) e della pressione di alimentazione. Gli impianti a gas di cui si occupa la norma sono di tipo civile, alimentati da reti di distribuzione, ovvero impianti per la climatizzazione degli edifici, produzione di acqua calda sanitaria (anche centralizzata), cottura, installati in abitazioni, condomini, luoghi di ospitalità professionale e comunità. La UNI 11554 non si applica invece agli impianti a gas destinati alla produzione industriale e artigianale e agli impianti che alimentano apparecchiature con portata termica nominale superiore a 1000 kW.
“Tra i Paesi membri dell’Unione Europea, più avanzati negli impieghi dei gas combustibili, l’Italia era l’unica a non disporre di uno strumento di qualificazione per gli operatori del settore gas”, commenta Cristiano Fiameni, funzionario CIG. “Oggi, con la pubblicazione della nuova UNI 11554, possiamo dire di aver colmato questo gap.”
EMANATA ANCHE UNA PRASSI DI RIFERIMENTO. Una novità importante della UNI 11554 è rappresentata dal fatto che la sua pubblicazione è accompagnata dall'emanazione di una prassi di riferimento che contiene dettagliate informazioni su come debba essere sviluppato lo schema di certificazione da parte degli Organismi che vorranno operare in questo settore. Un vero salto di qualità e un precedente virtuoso poiché è un esempio di sinergia tra l’ente di normazione e Accredia (Ente italiano di Accreditamento) i quali hanno redatto insieme al CIG la prassi di riferimento (la cui pubblicazione è prevista entro fine ottobre).
Dunque, l'operatore certificato, secondo la norma UNI, verrà inserito dallo stesso Organismo di certificazione accreditato nel database disponibile gratuitamente sul sito www.accredia.it: si tratta di una ulteriore garanzia per il consumatore e un livello di qualificazione in più per il professionista che, alla regolare iscrizione alla Camera di Commercio, aggiunge volontariamente così un ulteriore riconoscimento facilmente verificabile.
“La certificazione volontaria delle professioni non regolamentate, dopo l’entrata in vigore della Legge 4 del 2013 - spiega Emanuele Riva (Direttore Dipartimento Certificazione & Ispezione di Accredia)- ha avuto un incremento significativo. Anche per questo, Accredia ha ritenuto importante - per quanto attiene nello specifico le figure professionali operanti sugli impianti a gas - contribuire a definire e condividere, insieme al CIG e alle parti interessate, una Prassi di Riferimento (PdR) che dovrà essere utilizzata dagli organismi di certificazione accreditati in conformità alla norma UNI EN ISO/IEC 17024, per certificare le figure professionali richiamate nella norma UNI 11554”.
“Con il suo contributo - conclude Riva - Accredia intende pertanto garantire, da una parte, le figure professionali che saranno certificate in base a criteri di verifica uniformi (la norma UNI 11554 insieme alla prassi di riferimento) condivise da tutte le parti interessate e, dall’altra, i committenti e i clienti sul fatto che tali certificazioni saranno rilasciate da organismi competenti, indipendenti e imparziali”.

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