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Il Comitato Nazionale di Inarsind (sindacato nazionale degli ingegneri e architetti liberi professionisti) invita gli Organi istituzionali di Inarcassa (la cassa nazionale di previdenza e assistenza degli ingegneri e architetti) ad adottare con urgenza provvedimenti che consentano il pagamento dei contributi previdenziali tramite F24, e ad adottare tutti i provvedimenti cautelativi di tutela del credito verso l’erario, anche attraverso forme di sequestro cautelativo/conservativo per i crediti già legittimamente vantati.
Da parte sua Inarsind chiederà al Governo l’eliminazione della ritenuta d’acconto sui compensi professionali in modo di attenuare la concorrenza fiscale delle società di ingegneria che non sono mai state soggette a tale onere finanziario. I crediti d’imposta degli iscritti Inarcassa originano maggiormente dal meccanismo della ritenuta d’acconto applicata sui ricavi, “in contrasto evidente con i principi di cui al Titolo I della Costituzione” afferma Inarsind. Di conseguenza, “i dati di bilancio di Inarcassa indicano in modo chiaro che la categoria degli iscritti di Inarcassa è prestatore obbligato di valuta all’erario per molte centinaia di milioni di euro all’anno”.
Inarsind è in generale favorevole a tutto quanto consenta agli iscritti di Inarcassa di minimizzare gli esborsi di cassa soprattutto in questo periodo di grave crisi.
Il Comitato Nazionale dei Delegati di Inarcassa si è pronunciato per rinviare l’adozione dei provvedimenti che rendessero possibile i pagamenti previdenziali tramite F24 e quindi la compensazione tra contributi Inarcassa e crediti Irpef e IVA.

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