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Il sito delle Nazioni Unite dedicato alla convenzione sul clima (Unfccc), ha pubblicato online una ricerca della Deutsche Bank, commissionata alla Columbia University e dedicata alle politiche ambientali di ben 109 paesi. Del nostro, dice: “investire sul clima in Italia? Una cosa solo per i coraggiosi. Se state cercando opportunità di investimento collegate ai cambiamenti climatici, non mettete l’Italia in cima alla vostra lista. Non è assolutamente chiaro che tipo di legislazione il suo primo ministro intenda adottare sul clima”.
Il problema italiano
Lo studio è lo specchio delle preoccupazioni di Bruxelles. Il testo spiega perché l'Italia sia ben lontana dal centrare i suoi obiettivi per il 2020, ovvero raggiungere quota 17% di energie rinnovabili sul consumo totale. Le cause sono da ricercare in un'altalena di politiche ambientali che non permette progetti realistici a lungo termine, a una burocrazia pesante a livello locale e a costi di connessione alla rete ancora troppo elevati. Lo studio ha anche ricordato che: “la maggioranza dei 61 procedimenti legali avviati dalla Commissione Europea dal 2004 ad aprile 2009 erano contro l'Italia per i ritardi nell'implementazione degli obblighi sulle rinnovabili”.
Francia e Germania stelle d'Europa
Sul podio invece Francia e Germania insieme a Cina e Brasile che si trovano tutte nella fascia di classificazione più alta dello studio, il livello 1, dove gli investimenti in rinnovabili sono maggiormente sicuri. Nella fascia intermedia, dove ci sono rischi moderati, si trovano Paesi come Usa, Regno Unito, Canada e Russia. Infine al livello 3, quello che indica i rischi maggiori, si trova l'Italia.

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