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In Liguria il Piano Casa è finalmente legge: il ddl “Misure urgenti per il rilancio dell'attività edilizia e per la riqualificazione del patrimonio urbanistico-edilizio” è stato infatti approvato ieri dal Consiglio regionale con 16 voti a favore, un contrario e 5 astenuti (Rifondazione, Verdi e Comunisti italiani).
La legge ligure prevede la possibilità di ampliare gli edifici da riqualificare del 20% per le case di piccole dimensioni e del 10% per quelle più grandi, così come la possibilità di demolire edifici fatiscenti o collocati in zone inadatte e di ricostruirli con un premio. Sono stati respinti tutti gli emendamenti presentati dal centrodestra che chiedevano l'aumento delle possibilità di ampliare gli edifici.
No ad ampliamenti selvaggi
“Abbiamo fatto delle scelte a favore dei piccoli e della riqualificazione degli edifici e guardato a criteri di equità e qualità – ha dichiarato l'assessore alla Pianificazione territoriale, Urbanistica, Infrastrutture e Logistica Carlo Ruggeri - . Diamo la possibilità ai Comuni di prendere delle decisioni perché in Liguria ci sono situazioni particolari di cui occorre tenere conto. Contrariamente a quanto ci veniva chiesto da alcuni, abbiamo consentito di ampliare solo gli edifici residenziali e quelli socio assistenziali e socio educativi. Non abbiamo consentito la possibilità di interventi a edifici non residenziali perché stravolgerebbero gli obiettivi di qualità che la legge si prefigge.”
Per gli esponenti del centrodestra il provvedimento è invece “inutile e dannoso per il territorio e incapace di favorire lo sviluppo economico e contrastare la crisi”, mentre i consiglieri di Rifondazione comunista (astenutisi) hanno ribadito la loro posizione volta a “limitare il danno rispetto al decreto del Governo nazionale”. Soddisfatta Cristina Morelli (Verdi): “Grazie agli emendamenti bloccati, si è evitata una ulteriore colata di cemento sul territorio della Liguria”.
Ance delusa
“Deluso” si dice invece il presidente dell'associazione dei costruttori edili liguri Roberto Principe: “È un ulteriore, deludente segno della particolarità ligure. Siamo delusi perché gli interessi di centinaia di lavoratori e imprese non sono stati considerati. Misure che nelle regioni confinanti vengono approvate senza scontri scatenano in Liguria guerre di religione”. Per il presidente di Ance Liguria “le attività produttive meritavano maggiore considerazione: la proposta di emendamento che consentiva l’ampliamento in caso di miglioramento delle condizioni di lavoro e della capacità di produzione dell’azienda era ragionevole e utile”.
I CONTENUTI DELLA LEGGE
Ampliamento di edifici esistenti
Il Piano Casa ligure concede ampliamenti degli edifici esistenti al 30 giugno 2009 aventi totale o prevalente destinazione residenziale e costituiti da fabbricati mono o plurifamiliari, purché in ogni caso non eccedenti la volumetria massima di 1000 metri cubi. Gli interventi di ampliamento devono risultare finalizzati al miglioramento della funzionalità, della qualità architettonica, statica e/o energetica e possono comportare:
- per edifici di dimensioni fino a 200 mc incrementi nel limite massimo dei 60 metri cubi;
- per edifici di dimensioni comprese tra 200 mc e 500 mc per la parte eccedente la soglia di 200 mc si applica la percentuale del 20% (per esempio: su un edificio pari a 205 mc sulla porzione fino a 200 mc si applica la percentuale del 30%, mentre sui restanti 5 mc di volumetria si applica la percentuale del 20%) ;
- per edifici di dimensioni comprese tra 500 mc e 1000 mc, per la parte eccedente la soglia di 500 mc si applica la percentuale del 10%.
Gli ampliamenti sono realizzabili anche in deroga alla disciplina dei piani urbanistici vigenti o in corso di formazione, fermo restando il rispetto del parametro della distanza fra gli edifici e delle indicazioni tipologiche formali e costruttive stabilite nella strumentazione urbanistica o nei piani territoriali vigenti.
La disciplina si applica anche agli edifici destinati ad uso socio-assistenziale e socio-educativo in quanto configurabili sotto il profilo urbanistico quali residenze di tipo specialistico.
Incentivazioni e premialità
Sono previsti possibili incrementi delle percentuali di ampliamento degli edifici già stabilite in caso di adeguamento alla normativa antisismica dell'intera costruzione nonché all'installazione di impianti di energia alternativa o, in alternativa, al rispetto dei requisiti di rendimento energetico degli edifici.
Per quanto riguarda gli edifici rurali a destinazione residenziale gli incrementi delle percentuali di ampliamento sono condizionati all'obbligo del proprietario o dell'avente titolo di eseguire gli interventi di ampliamento nel rispetto della tipologia, dei materiali locali tradizionali, quali le lastre di ardesia di estrazione ligure, e delle tecniche costruttive peculiari dell'edificio esistente. Viene richiesto inoltre l'utilizzo di lastre di ardesia di estrazione ligure per le coperture delle altre tipologie di edifici residenziali.
Esclusioni e specificazioni
Sono esclusi dall'applicazione degli aumenti volumetrici: le aree soggette a regime di inedificabilità assoluta; le aree demaniali marittime date in concessione per finalità turistico-ricreativa; gli immobili gravati da vincolo storico-artistico; i centri storici, fatta salva la facoltà dei Comuni di individuare porzioni dei medesimi in cui rendere applicabile, con atto di esclusiva approvazione comunale, la disciplina di ampliamento.
Nei Comuni costieri non saranno possibili ampliamenti nella fascia di profondità di 300 metri in linea d'aria dalla battigia. Per gli edifici ricadenti nei territori del Parco Nazionale delle Cinque Terre e dei Parchi Regionali viene introdotta la facoltà di ogni Ente Parco di scegliere di rendere applicabile la disciplina degli ampliamenti prevista dalla legge mediante l'assunzione di una specifica deliberazione.
Demolizione e ricostruzione
La legge ligure sul Piano casa disciplina la possibilità di realizzare interventi di demolizione e ricostruzione con incremento fino al 35% della volumetria esistente alla data del 30 giugno 2009, riguardanti edifici residenziali qualificabili come incongrui. I Comuni potranno inoltre approvare interventi di demolizione e ricostruzione anche di edifici a destinazione diversa da quella residenziale, mediante il ricorso alla Conferenza di Servizi.
Titoli edilizi
È previsto l'obbligo della Denuncia di inizio attività (DIA) e il divieto di cumulo delle possibilità di ampliamento con quelle già stabilite nella vigente strumentazione urbanistica comunale.
Confronta: Anche la Liguria ha il suo Piano casa
"Pratiche autorizzative"
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