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Una nuova modalità per aumentare l’efficienza dei pannelli solari. La notizia non poteva che arrivare dal MIT (Massachusetts Institute of Technology).
Un team di otto scienziati del prestigioso istituto di ricerca ha infatti scoperto che
utilizzando nanotubi di carbonio e cristalli fotonici si
riesce ad assorbire uno spettro di luce più ampio, che viene
trasformato in energia elettrica dalle celle solari. In questo modo,
spiegano, si combinano i vantaggi del solare fotovoltaico e del
solare termico. Descritta nel magazine scientifico Nature
Nanotechnology, la tecnica semplificherebbe anche lo stoccaggio di
energia sotto forma di calore per un successivo utilizzo.
SPECIALE DISPOSITIVO ASSORBITORE-EMETTITORE A DUE STRATI: CELLE
SOLARI PIÙ EFFICIENTI CON NANOTUBI DI CARBONIO. In grado di
sfruttare oltre alla luce anche il calore, queste celle
termofotovoltaiche consentono di usare anche le lunghezze d'onda
dello spettro solare che, diversamente, andrebbero sprecate. Vero e
proprio perno di tutto il lavoro di ricerca - spiegano gli
scienziati americani - è lo speciale materiale
assorbitore-emettitore che viene scaldato, costituito da un doppio
strato di materiali ottenuti grazie alle tecnologie che includono
nanotubi di carbonio e cristalli fotonici.
PER SUPERARE LA BANDA PROIBITA DEL SILICIO. Per superare il
limite delle tradizionali celle solari - che convertono
l’energia dei fotoni in elettricità quando viene superata la banda
proibita del silicio, ma solo per alcune lunghezze d’onda
della luce – il materiale messo a punto dalla squadra di
ricercatori si riscalda per effetto dei raggi solari, emettendo una
luce con una determinata lunghezza d’onda tale da superare la banda
proibita del silicio.
VALORI DI EFFICIENZA SUFFICIENTI
PER UN PRODOTTO COMMERCIALE. Un dispositivo fotovoltaico basato
sul silicio non può avere un’efficienza di conversione
dell’energia superiore al 33,7%, ma il sistema termofotovoltaico
messo a punto dal MIT potrebbe raggiungere una percentuale maggiore
dell’80%.
Detto questo, bisogna sottolineare che – ad oggi -
è stata ottenuta un’efficienza del 3,2% con la possibilità di
arrivare fino al 20% nei prossimi mesi. “Un valore – commentano
gli scienziati - sufficiente per un prodotto commerciale”.

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