



-
Biomasse: produzione, fornitura e utilizzo nell'Unione Europ...
-
Appalti, perplessità di Confartigianato sulla bozza del rego...
-
Sport bonus 2019: pubblicato l’elenco degli ammessi al benef...
-
Regolamento appalti, dall’OICE valutazione positiva su centr...
-
Etichetta energetica e ecodesign: pubblicati i regolamenti U...
-
Pubblicati sulla Gazzetta ufficiale dell'Ue i nuovi regolame...
-
Progettazione: a novembre valore stazionario dei bandi, ma a...
-
Con le nuove rinnovabili i costi dell’energia elettrica si r...
-
Abrogazione sconto in fattura, Battipaglia (CNA): “Riconosci...
-
Mit: assunti 137 ingegneri meccanici a tempo indeterminato
-
L’innovazione nelle costruzioni: la Guida pratica 2019 dell'...
-
Quota 8 per mille all'edilizia scolastica: emendamento al de...
-
Riscaldamento condominiale: nuova sentenza della Corte Ue
-
Centrale per la progettazione delle opere pubbliche: dal Gov...
-
"ReinvenTIAMO Roma", al via il bando internazionale Reinvent...
-
Compensi CTU: la Cassazione sulla maggiorazione per eccezion...
-
Edilizia sostenibile, novità in Trentino
-
Fondo Progettazione Enti Locali: pubblicata la graduatoria d...
-
Prima edizione del Concorso PREMIO POROTON® 2019: i vincitor...
-
Eco e sisma bonus scontati in fattura: approvata una risoluz...
-
65% di detrazione per rubinetti e docce: “Perché solo il 50%...
-
Decreto fiscale: approvato emendamento che modifica il Codic...
-
Professionisti antincendio, aggiornato il programma didattic...
-
Codice Appalti, aggiornato lo schema di Regolamento unico co...
Riportare la rete elettrica nelle mani dei cittadini, sottraendola al controllo dei big dell’energia. Il fenomeno della “rimunicipalizzazione dal basso” continua ad espandersi in Germania e sembra non riguardare più soltanto la capitale o qualche cittadina a vocazione green.
BERLINO E AMBURGO CONTRO IL MONOPOLIO ENERGETICO. Dopo la scesa in campo, più di un anno fa, di “BürgerEnergie Berlin” (BEB), una cooperativa che intende comprare la più grande rete elettrica della Germania, quella di Berlino, 40mila chilometri di cavi gestiti oggi dalla svedese Vattenfall, con contratto di concessione in scadenza a fine 2014 e un referendum in programma, sempre a Berlino, il 3 novembre che chiede il riacquisto delle quote, anche Amburgo si sta muovendo da diverso tempo in questa direzione.
REFERENDUM IN ALTRI 8000 CITTA'. Un referendum nello scorso settembre ha costretto il riluttante consiglio comunale di Amburgo a ri-acquisire una partecipazione di controllo nella rete elettrica locale, che è attualmente gestito dalla svedese Vattenfall e dalla tedesca E.ON. Ma questo non sarà l'ultimo colpo assestato ai big dell'energia, perché nell'arco dell'anno si voterà anche in altri 8.000 comuni e i sondaggi fanno presagire che le cose andranno nella direzione di un riappropriamento delle reti. Seguendo l'orma del caso apripista di Schönau, cittadina nella Foresta Nera, dove a metà anni Novanta un’iniziativa civica ha comprato la rete locale e ha creato una società che oggi fornisce corrente ottenuta da fonti rinnovabili a 130mila clienti in tutta la Germania.
PERMANGONO I LIMITI LEGISLATIVI IMPOSTI AL GESTORE DI RETE. Mentre le diverse organizzazioni a base popolare sostengono che la municipalizzazione della rete di distribuzione darà ai cittadini la possibilità di prendere parte attiva alla rivoluzione energetica e la Energiewende (la strategia politica tedesca volta all'abbandono delle fonti di energia nucleare e fossile in favore delle rinnovabili) che contribuirà ad un abbasamento dei costi per gli utenti e una diminuzione del potere delle grandi corporazioni, le leggi tedesche in realtà impongono dei limiti molto stringenti su ciò che un gestore di rete può e non può fare.
Una delle cose che un gestore di rete non può fare è ad esempio promuovere attivamente gli investimenti nel fotovoltaico, eolico e altre energie pulite. La commissione federale tedesca sulle public utilities, la Bundesnetzagentur, vieta specificamente ai gestori di rete di discriminare ogni forma di produzione di energia. E ancora, altro esempio, il premio per la feed- in tariff , che ha reso l'energia rinnovabile così popolare in Germania , è determinato dal governo federale di Berlino, non da quello di Amburgo, Titisee- Neustadt o Schönau, solo per citarne alcune città e comuni che aspirano a diventare energeticamente indipendenti.
SE VUOI RIMANERE AGGIORNATO SU "reti distribuite" ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI CASAECLIMA.com

L'Editore non si assume alcuna responsabilità per eventuali errori contenuti negli articoli né per i commenti inviati dai lettori.