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Se parliamo di riscaldamento, gli Stati Uniti orientali sono unici nel loro genere. Qui infatti, a causa della vetustà del patrimonio edilizio e degli alti costi per l'installazione di nuove linee del gas, l'80% dei 6,9 milioni di americani presenti utilizza ancora la nafta per riscaldare la propria abitazione.
Per controllare i consumi, due anni fa un ingegnere del New Hampshire, Marian Gogoana, ha progettato HeatMeter, dispositivo wireless che, una volta applicato ad un forno o a una caldaia, controlla l'attività del sistema, calcolandone l'impatto sui costi e sull'ambiente.
COME FUNZIONA? Il dispositivo, che ha le dimensioni di un mazzo di carte, si attacca magneticamente sul lato della scocca e utilizza un sensore di vibrazione che indica quando l'impianto di riscaldamento è acceso o spento. Una volta applicato alla caldaia, l'utente collega in sensore a un router wireless in modo tale che le informazioni vengono inviate direttamente o a un computer o a uno smartphone.
PREZZO A PORTATA DI TUTTI. Ma, dove sta la vera novità? Il concetto di "controllo dei costi" ovviamente non è nuovo. Esistono infatti diverse società che hanno sviluppato sistemi di questo tipo e anche termostati intelligenti. Il vero vantaggio di questo dispositivo risiede nel prezzo: meno di 300 dollari.

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