


-
Sconto in fattura, Assistal: nessuna limitazione ma rivedere...
-
Sconto in fattura, Fond. Inarcassa: bene il ripristino parzi...
-
Legge di bilancio: slitta al 1° gennaio 2022 la fine del reg...
-
Facility Management, Consip bandisce il primo Accordo Quadro...
-
Linee guida per l'identificazione, qualificazione e controll...
-
Nuova direttiva UE 2018/2001 sulle rinnovabili: delega al Go...
-
Emissioni in atmosfera degli impianti di combustione: approv...
-
Come contribuisce l’edilizia agli Obiettivi di Sviluppo Sost...
-
Programma di edilizia scolastica 2018 – 2020: da CDP prestit...
-
Modello BIM: il XXII convegno della Consulenza tecnica per l...
-
Anas: bando da 80 milioni per lavori di nuova segnaletica
-
Parchi eolici, da Inail le Linee di indirizzo Sgsl
-
Direttiva Macchine, pubblicato il 10° rapporto Inail sull’at...
-
Sconto in fattura, parziale dietrofront: resta ma solo sopra...
-
Soglie Ue per l’aggiudicazione degli appalti e delle concess...
-
La Commissione Ue lancia il Green Deal europeo: obiettivo em...
-
Eco e sisma bonus, Ance: no a cancellazione totale dello sco...
-
Campania: in vigore dal 6 dicembre la norma sul condono edil...
-
Edilizia, il tavolo al MiSE. Le richieste di FINCO e dei sin...
-
Appalti, pubblicata la direttiva Ue per la protezione dei wh...
-
Agevolazioni per il risanamento urbano: chiarimenti dall'Age...
-
Opere d'arte della rete autostradale: Aspi affida la sorvegl...
-
Donazioni di immobili, +2,29% nel primo semestre 2019
-
Manutenzione stradale, da Aspi un bando da 300 milioni di eu...
In calo gli infortuni sul lavoro: la conferma arriva dalla Relazione sullo Stato sanitario del Paese, presentata oggi dal Ministero della Salute.
“Stime preliminari dell’Inail sull’andamento degli infortuni sul lavoro per l’anno 2011 – si legge nella Relazione - si attestano su un numero pari a 726.000 infortuni, sulla base delle denunce acquisite dagli archivi gestionali INAIL al 28 febbraio 2012, con una riduzione del –6%, rispetto ai 775.659 infortuni denunciati nell’anno 2010; tale dato conferma un’ulteriore forte accentuazione del trend negativo in atto della decrescita del numero degli infortuni compresi i casi con esiti mortali, che mostrano una riduzione complessiva dei decessi sul lavoro del –4,4% nell’anno.”
I dati consolidati, riferibili al periodo 2001-2010, mostrano che la percentuale di flessione degli infortuni raggiunge il 28,4%, pur a fronte di un dato occupazionale positivo del +5,9%.
“Sebbene la contrazione del numero degli infortuni nell’anno 2011 abbia interessato tutti i settori produttivi, la diminuzione più consistente – rileva il Ministero della Salute - si è verificata nel settore dell’industria, con un calo pari al –9,9% degli infortuni denunciati rispetto al precedente anno, seguito dall’agricoltura, in cui il calo ha raggiunto il –6,3%, mentre nei servizi si registra la minore riduzione degli stessi, con una diminuzione solamente del –4,2%, ma occorre tenere conto che in tale ultimo settore, contrariamente agli altri settori produttivi, è stato registrato in controtendenza un aumento del numero degli occupati, che ha raggiunto il +1% del numero dei lavoratori impiegati nell’anno nel settore.”
L’analisi della distribuzione territoriale della frequenza di infortuni denunciati nell’anno 2011 “mostra un calo generalizzato, che nel Nord e Centro Italia ha raggiunto il –6% rispetto al precedente anno, mentre per il Mezzogiorno il calo si è attestato a valori più alti, raggiungendo una contrazione del –8,1% del numero di incidenti denunciati nello stesso anno.”
La valutazione della distribuzione degli incidenti tra i due sessi avvenuti nel 2011 mostra che “se risulta modesta la differenza di calo di infortuni, che per i lavoratori maschi ha fatto registrare una riduzione del –6,8%, mentre per le lavoratrici il calo ha raggiunto il –5,5%, più marcata appare la differenza tra i due sessi rispetto ai casi mortali che si sono verificati nell’anno; infatti, il calo complessivo del –4,4% del numero di morti sul lavoro per l’anno 2011, che ha comportato l’abbassamento del tasso annuo di incidenza, passato da 2,9 a 2,5 deceduti per 100.000 occupati, è stato positivamente influenzato soprattutto dal calo dei decessi maschili, che per tale anno hanno fatto registrare una riduzione di circa il –6,1% di decessi in meno.”

L'Editore non si assume alcuna responsabilità per eventuali errori contenuti negli articoli né per i commenti inviati dai lettori.