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Dal 2000 al 2007 la capacità installata di fonti rinnovabili a livello globale è più che raddoppiata con investimenti complessivi che nel 2007 hanno raggiunto i 160 miliardi di dollari. L'Europa si conferma leader nelle tecnologie per l'ambiente e le rinnovabili, con il 15% dell'elettricità prodotta da fonti alternative. I dati sono emersi nel corso del convegno “Le innovazioni ambientali ed energetiche nella dinamica economica”, tenutosi a Roma il 22 maggio scorso, organizzato dall’Accademia dei Lincei e dalla Fondazione Edison, che ha visto la partecipazione di alcuni dei più illustri studiosi a livello europeo.
Nel triennio 2005-2007 il successo delle rinnovabili è stato trainato dalla forte accelerazione dei tassi di crescita dell’eolico e del solare che hanno aumentato il proprio valore rispettivamente di tre e oltre dodici volte. In Europa lo stimolo allo sviluppo delle rinnovabili è arrivato dal Pacchetto Clima, che fissa per gli stati membri un target al 2020 di produzione di energia da fonti rinnovabili pari al 20% dei consumi finali (per l’Italia 17%). Nel periodo 1996-2006 la produzione di energia elettrica dell’Europa (UE 27) segna un incremento del 44% passando da 88 a 127 Mtoe (milioni di tonnellate di petrolio equivalente). Nel 2006 le fonti rinnovabili arrivano a coprire il 15% dell’energia elettrica in Europa.
Eolico in crescita
L’area di maggior crescita è rappresentata dall’energia eolica che a fine 2008 raggiunge una capacità installata di circa 65 GW nell’UE 27, producendo 142 TWh di elettricità, pari al 4,2% del fabbisogno europeo. L’anno scorso in Europa è stata installata nuova capacità eolica per circa 8.500 MW, ponendo per la prima volta questa fonte come capofila nella produzione di elettricità rispetto alle fonti tradizionali (gas, carbone, nucleare).
La situazione in Italia
Secondo gli esperti riuniti al convegno, il settore italiano delle rinnovabili ha registrato un buon andamento di crescita passando da circa 17.000 MW di potenza installata nel 1997 a circa 24.000 MW nel 2007. La ripartizione della capacità installata nel 2007 vede in prima fila l’idroelettrico con 17.459 MW (72,8%) seguito dall’eolico con 3.736 MW (15,6%), fotovoltaico con 417 MW (1,8%) e a seguire biomasse e geotermico. L’eolico, in particolare, ha registrato nel 2008 un anno record nelle installazioni grazie a nuovi 1.010 MW di capacità. Anche l’installazione di impianti solari fotovoltaici ha subito una forte accelerazione a partire dal 2007, soprattutto in seguito all’attivazione del nuovo conto energia, introdotto dal DM 19/02/07. Al 31 dicembre 2008 la capacità installata nel fotovoltaico era di 425 MW rispetto ai 10 MW degli anni 2000.
Il potenziale italiano
Alcune valutazioni del Governo Italiano (Position Paper 2007) quantificano il potenziale massimo di sviluppo delle fonti rinnovabili in Italia, all’anno 2020, in un ammontare complessivo di 24,5 Mtoe, che corrisponde a una produzione aggiuntiva di circa 54 TWh rispetto al 2005. L’incremento porterebbe il contributo della produzione da fonti rinnovabili sul totale della produzione elettrica nazionale dal 15% del 2005 al 25% circa nel 2020. Dal Position Paper si rileva la forte concentrazione sulle biomasse e i biofuels che dovrebbero coprire circa il 60% del potenziale massimo di sviluppo delle rinnovabili. Tali volumi, secondo molti studi, saranno difficilmente raggiungibili con le sole biomasse nazionali e bisognerebbe fare massiccio ricorso alle biomasse di importazione. Il principale freno allo sviluppo delle biomasse in Italia è costituito dalle difficoltà di raggiungere contratti di fornitura di lungo periodo con gli agricoltori.
I costi per lo sviluppo
I costi per sostenere il piano di sviluppo delle rinnovabili sono elevati, vista la necessità di garantire un adeguato livello di incentivazione per rendere ogni tecnologia da fonte rinnovabile competitiva con la produzione alternativa da fonte fossile, come ad esempio il ciclo combinato a gas. L’incentivazione necessaria per 54 TWh di produzione aggiuntiva al 2020 sarebbe compresa, a seconda del meccanismo di incentivazione considerato, tra i 6 e i 9 miliardi di euro all’anno.
Le aree su cui puntare
L’idroelettrico di grande taglia è sostanzialmente saturo, con alcune possibilità per quel che riguarda invece gli impianti di piccolo calibro. La stima è una crescita massima a 20.200 MW dagli attuali 17.459. Per l’eolico esistono buone possibilità di sviluppo e per il 2020 si prevede la possibilità di raggiungere una capacità complessiva di 12.000 MW, comprensiva di impianti off-shore. Molti però sono gli ostacoli al pieno sfruttamento del potenziale eolico. Come rileva il Gestore dei Servizi Elettrici, le barriere alla realizzazione di nuovi impianti sono riconducibili a difficoltà autorizzative e a problemi di coordinamento degli enti locali responsabili dei piani territoriali, energetici ed ambientali.
Il solare potrebbe essere un campo di grande innovazione tecnologica, con la messa a punto del solare termodinamico, oggi ancora in fase di sperimentazione. Un forte impulso alla crescita delle installazioni di impianti fotovoltaici nel nostro Paese è stato dato dall’introduzione del nuovo conto energia (DM 19-02-07). Il target al 2020, secondo il Position Paper, è di arrivare a 8.500 MW da fotovoltaico e 1.000 MW da solare termodinamico. Le previsioni per le biomasse puntano infine a raggiungere al 2020 una capacità di oltre 2,400 MW mentre per il geotermico e le maree il potenziale stimato è di complessivamente 2.100 MW.
“La riduzione delle emissioni di anidride carbonica – ha sottolineato Umberto Quadrino, presidente della Fondazione Edison e amministratore delegato di Edison, a conclusione dei lavori - è un impegno che i governi devono perseguire con sempre maggiore determinazione. Affinché tutto questo si trasformi in azione concreta su larga scala, con importanti investimenti da parte delle imprese, è necessario che si vada a definire un quadro normativo e un meccanismo di incentivazione stabili, in grado di sostenere lo sforzo di quei soggetti che investono nelle produzioni da fonti rinnovabili e nel loro sviluppo tecnologico. L’impulso alle energie rinnovabili potrebbe inoltre rappresentare un importante fattore di rilancio economico, essendo un settore con enormi potenzialità di sviluppo.”
Fonte: edison.it

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