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Ieri a Roma, nel corso di una conferenza stampa, 25 associazioni del settore delle rinnovabili, riunite negli Stati generali delle Rinnovabili e dell'Efficienza Energetica, hanno presentato le loro proposte di modifica dei decreti ministeriali sul Quinto conto energia fotovoltaico e sulle rinnovabili elettriche.
Questi due decreti, che il 10 maggio saranno all'esame della Conferenza Stato-Regioni, senza correzioni rischiano secondo le associazioni di dare un colpo mortale allo sviluppo di un settore che nel 2011 ha coperto il 26% della produzione elettrica nazionale e che occupa 100 mila addetti.
“Quella di oggi – ha dichiarato il vicepresidente di Legambiente, Edoardo Zanchini - è una giornata importante perché l’intero mondo delle rinnovabili termiche, elettriche e dell’efficienza energetica, ha parlato con una sola voce, per esprimere proposte precise che verranno consegnate alla conferenza Stato-Regioni che si apre domani”.
Le richieste di modifica
Secondo quanto riporta l'Adnkronos, le associazioni hanno presentato quattro richieste principali:
1) Una rapida emanazione da parte del Governo (previa consultazione con le parti interessate), di un nuovo decreto sulle rinnovabili termiche, insieme alla definizione degli obiettivi dei certificati bianchi al 2020 e delle norme per l’immissione in rete con incentivazioni sul biometano.
2) Produzione elettrica da FER: abbandono del sistema dei registri e dei limiti annui allo sviluppo delle diverse tecnologie, da sostituire con un meccanismo di riduzione della tariffa che si autoregoli in funzione del volume di installazioni. Per il fotovoltaico in particolare, la richiesta è quella di tornare al limite di 7 miliardi (già indicato nel IV conto energia).
3) Introduzione di un “periodo transitorio” di 3 mesi, prima dell’attuazione del nuovo quadro regolatorio, dalla data di raggiungimento del tetto di spesa previsto e possibilità di usufruire, per il FV, dello scambio sul posto anche agli impianti sopra i 200 kW come percorso alternativo agli incentivi.
4) Produzione elettrica da FER non fotovoltaiche: innalzamento delle soglie per l’accesso alle aste ad almeno 10 MW (e 50 MW per l’eolico) ed aumento del tempo consentito per la costruzione degli impianti più complessi.

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