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Cappotto termico e rischio incendi, le risposte alle principali domande di privati e progettisti
In seguito all’incendio della Torre dei Moro, in via Antonini a Milano, il tema della sicurezza antincendio degli edifici, specialmente in relazione alle facciate, è tornato al centro del dibattito. Per rispondere alle richieste di approfondimento e chiarimento, il consorzio Cortexa ha deciso di pubblicato un position paper – scaricabile gratuitamente online, previa registrazione – destinato a tutta la filiera delle costruzioni, dai progettisti alle imprese, dagli applicatori ai committenti finali. Il documento è strutturato in forma di domande e risposte, di seguito ne pubblichiamo un estratto.
Quali sono i riferimenti normativi in Italia per la progettazione di una facciata, in relazione al comportamento al fuoco?
Nel position paper, Cortexa illustra il D.M. del 25/01/2019, un’integrazione del decreto 16 maggio 1987 relativo alle norme di sicurezza antincendio per edifici di civile abitazione, e la Circolare dei Vigili del Fuoco 5043, che può essere utilizzata come utile riferimento progettuale.
Come accertarsi che un Sistema a Cappotto rispecchi le norme?
I Sistemi a Cappotto forniti come kit da un unico produttore e dotati di ETA secondo ETAG 004 o EAD 040083-00-0404 e marcatura CE sono sottoposti a prove di reazione al fuoco nelle configurazioni “peggiori”, cioè testando i componenti con il maggior contenuto di materia organica-combustibile. Il Sistema a Cappotto è una soluzione sicura, in quanto verificabile: la classe di reazione al fuoco effettiva del kit è indicata nel rapporto di Valutazione Tecnica Europea (ETA) del kit stesso. Per la scelta del Sistema corretto è necessario avvalersi di progettisti esperti e rivolgersi a produttori che operano secondo rigorosi criteri di qualità.
Come accertarsi che il Sistema a Cappotto sia quello giusto e che venga installato correttamente?
I tre requisiti fondamentali per accertarsi della qualità del Cappotto e dell’intervento sono i seguenti:
- Il Sistema deve essere un sistema dotato di certificato ETA secondo ETAG 004 o EAD 040083-00-0404 e marcatura CE ed è classificato come kit applicando i metodi di classificazione in accordo alla norma armonizzata EN 13501-1;
- Deve essere correttamente progettato ad opera di un progettista esperto, che deve essere abilitato alla progettazione antincendio e preparato tecnicamente nel campo dei Sistemi a Cappotto, con riferimento al Manuale Cortexa e alla norma UNI/TR 11715;
- Deve essere posato a cura di imprese e installatori specializzati e possibilmente dotati di patentino di installatore di Sistemi a Cappotto, secondo la norma UNI 11716 o che abbiano frequentato i corsi di formazione Cortexa;
La mia casa è isolata con sistema a cappotto. Oppure: come progettista ho seguito diversi lavori con cappotto. Dovrei preoccuparmi?
Un cappotto “datato” è tanto più sicuro quanto più è integro e in buono stato di conservazione. Se si vuole analizzare più nel dettaglio la situazione, si può valutare in via generale di che tipo sono i materiali costituenti, come natura e come comportamento al fuoco. Se il cappotto è stato realizzato in “kit”, con certificazione della prestazione al fuoco nella configurazione peggiore (“worst case”), è sufficiente verificare che sia integro e in buono stato di conservazione. Negli altri casi è necessario rivolgersi a dei professionisti ed eseguire delle campionature per verificare le reali condizioni del Sistema.

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