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Ecobonus e sismabonus, Delrio: per i condomini allo studio stabilizzazione per 5 anni

Il Governo valuta l'allargamento dell’ecobonus e del sismabonus all’edilizia popolare e l'estensione al bonus sismico della possibilità per gli incapienti di cedere il credito alle banche

venerdì 29 settembre 2017 - Redazione Build News

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"Dobbiamo continuare ad incentivare molto il lavoro sui condomini, una delle proposte è unire il bonus sisma, ancora non decollato, al bonus di riqualificazione energetica. Se guadagni due classi energetiche, come sismiche, applichi la detrazione più alta. Per i condomini si pensa a stabilizzare i bonus per 5 anni".

Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, nell'audizione di ieri presso la Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, sul rafforzamento delle misure per la riqualificazione, la messa in sicurezza e il risparmio energetico del patrimonio edilizio da inserire nel prossimo disegno di legge di bilancio.

Delrio ha confermato l’impegno del Governo di stabilizzare nella Legge di Bilancio 2018 l'ecobonus e il sismabonus.

“Negli ultimi due anni abbiamo notato un incremento nel volume di investimenti”, ha detto il titolare del Mit, precisando che su un totale pari a 287 miliardi, la quota pubblica è stata pari a 35 miliardi. “Negli investimenti pubblici non sono compresi quelli realizzati dalla Rete Ferroviaria Italiana, quelli previsti dai Contratti di Programma e quelli in corso”. Delrio fa notare che “gli investimenti pubblici nel 2016 si sono ridotti di un miliardo e mezzo. Un calo riconducibile sostanzialmente a una depressione degli investimenti da parte degli enti comunali pari quasi a tre miliardi”.

Per la prima volta nel 2016 si sono registrati incrementi nel settore edilizio. Un chiaro segnale, secondo il ministro, che il settore comincia ad avviarsi sulla strada della ripresa. E aggiunge, “si tratta di misure di incentivazione fiscale di natura anticiclica che sono state messe in campo per mantenere in vita il settore e favorire l’occupazione ma che allo stesso tempo hanno anche una forte valenza sociale. Perché se si considera che dal 1998, anno in cui le detrazioni fiscali sono state introdotte, al 2017 sono stati eseguiti 16 milioni di interventi, vuol dire che il 62% del numero di famiglie italiane ha utilizzato questo strumento”.

Secondo il rapporto condotto dal Servizio studi della Camera con il Cresme, i bonus ristrutturazione ed efficientamento energetico continuano a essere richiesti. Non a caso, ha ricordato Delrio, tra il 1998 e il 2017 le misure di incentivazione fiscale hanno attivato investimenti pari a 264 miliardi di euro, di cui 229,4 miliardi hanno riguardato il recupero edilizio e 34,6 miliardi la riqualificazione energetica. “La parte di riqualificazione edilizia gioca inoltre un ruolo rilevante per risolvere la crisi nell’edilizia grazie alla facilità di utilizzo delle misure. Con un saldo positivo per lo Stato di 8,8 miliardi di euro. Risultati che ci confermano che tali misure non solo debbano essere confermate ma rese più stabili”.

LE MISURE ALLO STUDIO PER I BONUS. Delrio ha quindi ribadito la volontà di dare stabilità all’ecobonus, “per i quali finora c’è sempre stata una proroga annuale” e lavorare per far decollare il sisma bonus. “A questo riguardo, una delle proposte è unire il bonus sismico al bonus di riqualificazione energetica”, ha aggiunto il ministro, “e allo stesso tempo convincere le famiglie italiane a valorizzare il bene più prezioso ovvero la propria casa”. Le priorità non sono finite qui. Per Delrio sarà importante prevedere nella prossima legge di bilancio la possibilità di graduare il beneficio ovvero premiare chi fa di più, stabilizzare le misure per gli interventi di peso come quelli sui condomini, allargare l’ecobonus e il sismabonus all’edilizia popolare, estendere al bonus sismico la possibilità di cessione del credito, per gli incapienti, alle banche. “Tra le proposte – ha continuato Delrio - anche quelle finalizzate a correggere alcuni effetti limitativi come ad esempio l’applicazione dei massimali per i capannoni che allo stato attuale risulta inadeguata perché non rapportata ai metri quadrati. Rendere completamente detraibile la classificazione del rischio sismico degli edifici su tutto il territorio italiano, potenziare la politica di bonifica dall’amianto, valutare la proroga del bonus mobili e quantificare il costo di queste misure per lo Stato”.

LE RICHIESTE DELLA COMMISSIONE AMBIENTE DELLA CAMERA. Il presidente della commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci, ha espresso un “completo accordo con il Ministro Graziano Delrio, oggi in Commissione Ambiente Territorio e LL.PP., sulla necessità di estendere, rafforzare e rendere più efficace nella legge di bilancio le misure che favoriscono un’edilizia legata alla sicurezza antisismica, all’ambiente, alla qualità urbana. Basti pensare al pesantissimo prezzo in vite umane e danni materiali che paghiamo per l’inadeguatezza delle nostre costruzioni rispetto ai terremoti o alla necessità di contrastare i mutamenti climatici e alle morti anticipate dovute all’inquinamento delle città”.

In particolare, sottolinea Realacci, “come già chiesto nelle Condizioni della Commissione Ambiente e Territorio della Camera nel parere espresso lo scorso anno alla legge di bilancio, è opportuno:

- Allargare al verde urbano le incentivazioni previste dal credito d’imposta;

- Estendere l’ecobonus all’eliminazione dell’amianto largamente presente in abitazioni e capannoni industriali;

- Utilizzare il credito d’imposta anche per favorire le certificazioni statiche degli edifici, premessa per dare corpo al fascicolo di fabbricato;

- Allargare la varie forme di incentivazioni anche all’edilizia pubblica e alle imprese;

- Semplificare e rendere più efficaci le misure anche attraverso la cedibilità del credito.

L’edilizia è il grande malato della nostra economia ed ha perso circa 600mila posti di lavoro nella filiera dall’inizio della crisi.

Secondo i dati del servizio studi della Camera dei Deputati e del Cresme quest’anno le varie forme di incentivazione (credito di imposta, ecobonus, sismabonus) produrranno 28 miliardi di investimenti e circa 400mila posti di lavoro fra diretti e indotto.

Una nuova edilizia che, grazie anche alle nuove tecnologie, può rilanciare il settore e far respirare i nostri polmoni e le nostre città”.

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