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Permessi di costruire, l'Istat sanziona i piccoli comuni per i dati incompleti

I piccoli comuni denunciano criticità riguardanti la carenza del personale, problemi tecnici nella comunicazione dei dati o lentezza della connessione internet. L'Anci Piemonte chiede una norma che posticipi al mese di settembre i termini per la presentazione dei dati

mercoledì 10 maggio 2017 - Redazione Build News

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Sanzioni dall'Istat ai piccoli comuni per aver fornito in modo incompleto i dati relativi alle rilevazioni statistiche sui permessi di costruire.

Il problema, che riguarda tutta l'Italia, è stato al centro di un incontro promosso da Anci Piemonte al quale hanno partecipato una nutrita delegazione di sindaci ed il viceprefetto vicario Paola Spena, delegata dal Prefetto di Torino a rappresentare le prefetture regionali.

I Comuni sanzionati hanno 30 giorni di tempo dalla notifica dell’atto giudiziario per presentare ricorso alle Prefetture. I Prefetti valuteranno i singoli ricorsi con estrema attenzione, tenendo conto delle peculiarità dei vari Comuni e, se ricorreranno le condizioni, procederanno all’archiviazione delle sanzioni d’intesa con l’Istat o, in alternativa, all’applicazione del minimo edittale di 500 euro invece degli attuali 1032.

Siamo soddisfatti dall’apertura manifestata – sottolinea il presidente di Anci Piemonte Alberto Avetta – ferma restando l’importanza fondamentale delle rilevazioni Istat, abbiamo voluto sottolineare alla Prefettura le difficoltà dei piccoli Comuni, non soltanto quelle legate al questionario Istat. Per quanto riguarda il problema – continua Avetta – cercheremo di costruire le condizioni affinché in futuro situazioni simili non abbiano a ripetersi, chiederemo ad Istat di rendere più agile e veloce la presentazione dei dati.

Le criticità riguardanti la carenza del personale, i problemi tecnici nella comunicazione dei dati o la lentezza della connessione internet saranno elementi fondamentali ai fini dell’accoglimento totale o parziale dei ricorsi, all’interno dei quali dovranno essere dettagliate le ragioni di natura emergenziale che hanno indotto i Comuni a fornire dati incompleti o inesatti.

Intanto - conclude Avetta - dal momento che il problema riguarda tutto il Paese, chiederemo ad Anci nazionale di farsi portavoce delle istanze dei Sindaci, proponendo una norma che posticipi al mese di settembre i termini per la presentazione dei dati richiesti, dando tempo ai Comuni di far fronte in modo preciso e dettagliato alle richieste dell’Istat. In tal caso, le sanzioni e i relativi ricorsi decadrebbero, ferma restando l’importanza delle rilevazioni che, lo ribadisco decisamente, vanno sempre effettuate, in quanto i Comuni fanno parte a tutti gli effetti di un sistema che non può prescindere dalla comunicazione di dati fondamentali e che spesso rispondono ad esigenze di pubblica sicurezza e di tutela dell’interesse collettivo.

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