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Architettura, il segreto delle fondazioni lignee di Venezia

Studio Cnr-Ivalsa del comportamento chimico-fisico e microbiologico e degli interventi di consolidamento del sistema delle fondazioni lignee veneziane

martedì 19 luglio 2016 - Redazione Build News

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Si sono da poco conclusi due importanti progetti sulla valutazione del comportamento chimico-fisico e microbiologico e sugli interventi di consolidamento del sistema delle fondazioni lignee a Venezia, avviati e sostenuti dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna, finanziati e coordinati da Corila (Consorzio Ricerche in Laguna) e condotti dal Dipartimento di Scienze ambientali dell’Università Ca’ Foscari di Venezia insieme al Cnr-Ivalsa di Firenze e al Dipartimento di Ingegneria civile, edile e ambientale dell’Università di Padova con la collaborazione e di Insula SpA, Società per la manutenzione urbana di Venezia.

La ricerca ha sviluppato la conoscenza dell’architettura veneziana partendo dagli elementi primi che reggono l’edificio, nella convinzione che fosse necessario approfondire e ridimensionare il luogo comune della “durabilità eterna” dei pali lignei che consolidano i terreni di fondazione.

I progetti, oltre che un aumento significativo delle conoscenze scientifiche sulle problematiche delle fondazioni, hanno portato alla formazione di un protocollo di indagine che può essere impiegato in maniera sistematica per il monitoraggio, la manutenzione e il restauro delle fondazioni del patrimonio edilizio di Venezia. La filiera delle competenze coinvolte e delle diverse discipline interessate costituisce un unicum nel panorama internazionale dello studio delle palificate di fondazioni lignee storiche.

“Grazie a questa ricerca – ha spiegato Nicola Macchioni, ricercatore dell’Ivalsa-Cnr e uno degli ideatori dei progetti - la conoscenza dell’architettura veneziana è ripartita dagli elementi primi che reggono l’edificio, giungendo a un sostanziale ridimensionamento del luogo comune della durabilità eterna dei pali lignei che consolidano i terreni di fondazione. Questa prima ricerca scientifica sull’argomento ha dimostrato che l’immersione nel fango e la mancanza di aria non preservano sistematicamente la consistenza degli elementi alla base dell’edificio: possono essere presenti situazioni anche molto diverse tra un edificio e l’altro e tra una zona e l’altra della città. Lo studio, basandosi sui pochi casi indagati in passato e sui campionamenti effettuati, ha messo in evidenza un degrado delle palificazioni talora importante, con differenze anche significative a seconda delle tipologie di suolo e del legno adoperato”.

“La disponibilità di ossigeno nel sottosuolo veneziano – ha precisato Macchioni - cambia molto, ad esempio, in funzione della presenza di risorgive di acqua dolce o di terreni di riporto. Ma anche la disposizione degli elementi nella fondazione ha importanza: i pali verticali risultano in condizioni peggiori rispetto ai madieri orizzontali. Per quanto riguarda le specie legnose, abbiamo analizzato l’ontano, la quercia, il larice e il pino silvestre. In genere, come constatato anche per il legno archeologico, il legno di conifera si altera in misura minore. Abbiamo inoltre effettuato delle prove di resistenza meccanica dei pali, individuando il rapporto tra resistenza a compressione e livello di degrado, ed è stata determinata la reale influenza di quest’ultimo sul comportamento complessivo della fondazione, che non sembra esserne inficiato: il compattamento del terreno attuato attraverso l’infissione dei pali fino a ‘rifiuto’ fa infatti sì che il sistema funzioni fino a che i pali mantengono le loro dimensioni, anche se il legno è degradato. Quindi le alterazioni delle palificazioni, nei casi studiati, non compromettono la stabilità degli edifici”.

Legno, terra e acqua “assieme concorrono alla capacità portante del sistema di fondazione. Il legno – ha spiegato il ricercatore dell’Ivalsa-Cnr - rappresenta l’elemento strutturale, ma tutto dipende dall’interazione con le altre componenti: un ecosistema complicato e delicatissimo che sorregge l’intera città. Il peculiare sistema fondazionale di Venezia fa sì che a compattare il suolo coesistano sempre acqua, suolo e palificate lignee. La mancanza di uno solo dei tre elementi renderebbe il sistema instabile”.

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