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Piano riduzione CO2 su scala territoriale, l'autonomia energetica dei territori alpini

Lo sviluppo dell’energia sostenibile nelle comunità alpine è possibile con l’obiettivo dell’autosufficienza nel settore energetico: l’esempio della Comunità Rotaliana-Königsberg

martedì 1 settembre 2015 - Redazione Build News

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di Valentina D'Alonzo - Ricercatrice presso EURAC Research

A supporto del Piano Territoriale della Comunità di Valle Rotaliana-Königsberg (in provincia di Trento) è stata elaborata l’analisi dettagliata di un sistema energetico a scala sovracomunale. Il lavoro è stato svolto dal gruppo di ricerca Sistemi Energetici Urbani e Regionali dell’Istituto per le Energie Rinnovabili dell’EURAC. La Comunità oggetto di studio è composta da 8 Comuni (Lavis, Zambana, Nave San Rocco, Faedo, San Michele all’Adige, Mezzolombardo, Mezzocorona e Roverè della Luna) e rappresenta un’unità geografica localizzata in gran parte nella valle dell’Adige.

I risultati del lavoro mostrano come le fonti con potenziale elettrico maggiore siano il solare fotovoltaico e l’idroelettrico in acquedotto. Per quanto riguarda invece il potenziale termico, le biomasse agricole insieme a quelle forestali sono la fonte maggiormente sfruttabile. Queste ultime, come il biogas producibile dagli scarti di allevamento, possono altresì essere utilizzate per produrre energia elettrica e termica insieme (cogenerazione).


Confrontando i potenziali di produzione da fonti rinnovabili con i consumi energetici complessivi della Comunità, emerge che il fabbisogno elettrico annuale potrebbe essere interamente soddisfatto, mentre il consumo di energia termica risulta superiore alla produzione potenziale calcolata in questo studio. In sintesi il territorio analizzato è caratterizzato da una notevole ricchezza energetica ed i risultati possono essere di grande interesse anche per altri territori montani simili.

Il lavoro di analisi energetica è stato strutturato in tre diverse parti. Stato dell’arte degli interventi delle Amministrazioni comunali, realizzati od in programma, legati allo sfruttamento delle fonti di energia rinnovabile ed al risparmio energetico. Stima del potenziale di produzione energetica da alcune risorse rinnovabili (solare, eolica, idroelettrica, geotermica, biomassa forestale e agricola, reflui zootecnici) e confronto con il fabbisogno energetico della Comunità di Valle. Stima del potenziale risparmio dovuto ad azioni di efficientamento degli edifici residenziali dei Comuni coinvolti.

Il metodo seguito per l’analisi e la stima, sia dei potenziali di produzione che del risparmio energetico, presenta un’alta replicabilità anche in altri contesti montani, grazie al metodo messo a punto da EURAC. L’approccio utilizzato, sovralocale ed integrato, parte dal presupposto che l’energia rinnovabile debba essere prodotta diffusamente sul territorio.

La gestione sostenibile dell’energia richiama la possibilità e la necessità di considerare confini territoriali più ampi rispetto ai confini amministrativi comunali. Questo al fine di costruire sistemi energetici in cui domanda ed offerta energetica si bilanciano e dove la produzione energetica rinnovabile viene garantita da un mix di fonti, privilegiando i luoghi a più alto potenziale.

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