Fisco

Riforma appalti, norma sui concessionari mette a rischio oltre 3.000 posti di lavoro

Nel comparto della manutenzione e progettazione delle autostrade. Il 23 luglio sciopero delle aziende del gruppo Gavio

martedì 21 luglio 2015 - Redazione Build News

autostrada_manutenzione

Obbligo per i concessionari di affidare in gara a terzi il 100% dei lavori e dei servizi, prevedendo un periodo transitorio di adeguamento di soli 12 mesi.

È quanto prevede una norma contenuta nel disegno di legge delega per il recepimento delle nuove direttive europee sugli appalti, approvato dal Senato e ora all'esame della Camera. 

A RISCHIO OLTRE 3.000 LAVORATORI. Un comma che potrebbe produrre, se non interverranno modifiche al testo, il licenziamento di oltre 3.000 lavoratori, due terzi dei quali in forze al gruppo Gavio, di essi 900 in Piemonte.

I lavoratori del Piemonte incroceranno le braccia il 23 luglio, con manifestazione a Tortona. I sindacati regionali Fillea Filca Feneal lanciano l'allarme: “a livello occupazionale l’impatto più devastante si avrà in Piemonte dove sono a rischio oltre 2000 posti di lavoro che interessano figure altamente professionalizzate, di questi almeno 900 del solo comparto edile piemontese”.

I sindacati chiedono la modifica del testo, che se approvato integralmente “comporterà inevitabilmente la perdita delle professionalità presenti nel comparto della manutenzione e progettazione delle autostrade e quindi, il peggioramento della qualità e dei tempi di realizzazione dei lavori autostradali, con gravi rischi per le utenze ed un livello di generale dequalificazione delle attività di progettazione e manutenzione dei lavori in ambito autostradale.”

LE RICHIESTE DEI SINDACATI. In particolare, i sindacati chiedono di “escludere dall'obbligo le attività di manutenzione ordinaria e straordinaria e i servizi di progettazione, inserire clausole sociali per la stabilità dei lavoratori anche per gli appalti e superare la norma dei 12 mesi, delegando il Governo a prevedere il tempo di transizione in relazione alle professionalità ed ai tempi di scadenza delle concessioni.”

Infine, i sindacati avvertono che se non verrà cambiato il testo “questa scelta, mascherata dietro il nobile intento di favorire la libera competizione fra imprese, favorirà al contrario elusione contributiva e retributiva, generando insicurezza per gli utenti della rete autostradale ed impattando pesantemente sulle economie locali delle aree interessate.”

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