"La domanda di energia per il riscaldamento è notevolmente ridotta in una Casa Passiva - spiega Wolfgang Feist, direttore dell'istituto -. Per questo motivo, il consumo di acqua calda ed elettricità domestica saranno tanto più significativi nella nuova valutazione". La nuova classificazione anticipa la transizione energetica e valuta anche il consumo totale di energia primaria, che non può che essere prodotta da rinnovabili.
Il sole e il vento forniscono energia elettrica primaria; una parte di essa può essere utilizzata direttamente. Tuttavia, lo stoccaggio energetico è necessario per il trasferimento di energia in eccesso in quei periodi di tempo dove le produzioni energetiche sono inferiori. A seconda del tipo di applicazione, la percentuale di energia elettrica primaria e secondaria varia, così come le perdite.
Queste perdite energetiche specifiche vengono descritte come fattore PER (Primary Energy Renewable). Per semplificare: per fornire energia sufficiente in inverno, l'energia elettrica dovrà essere prodotta in parte in estate e accumulata - con perdite molto elevate - per l'inverno; questo si traduce in un elevato fattore PER.
Il protocollo è stato presentato durante la conferenza internazionale Passive House di Lipsia che si è tenuta il 17-18 aprile. Non è ancora in vigore, ma per chi volesse contribuire alla verifica il PPHi ne ha reso disponibile la bozza.
IN ALLEGATO IL PROTOCOLLO DELLA CERTIFICAZIONE