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Progettisti esterni, la Finanziaria regionale della Sardegna accoglie le critiche degli ingegneri

Cancellati i riferimenti all’eliminazione degli intermediari esterni che avevano messo in allarme i professionisti tecnici sardi

martedì 24 marzo 2015 - Redazione Build News

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La Regione Sardegna accoglie le osservazioni degli ingegneri. E’ stata pubblicata sul Buras (Bollettino ufficiale della Regione Autonoma della Sardegna) la versione definitiva della Finanziaria regionale 2015, nella quale il comma 1 dell’articolo 5 è stato modificato con la cancellazione dei riferimenti all’eliminazione degli intermediari esterni che tanto avevano preoccupato i professionisti tecnici sardi.

SODDISFATTO IL CNI E LA RPT. «La versione finale del documento – commenta il Centro Studi del Consiglio nazionale degli ingegneri - rappresenta un successo per il Consiglio Nazionale degli Ingegneri e gli ordini provinciali della Sardegna insieme alla Rete Professioni Tecniche, che erano intervenuti in merito al ruolo dei progettisti esterni in materia di opere pubbliche.

I rappresentanti degli ingegneri si erano sollevati, in particolare, contro il comma 1 dell’articolo 5 del precedente disegno di legge regionale che prevedeva il trasferimento all’interno della regione Sardegna delle funzioni di studio, progettazione ed attuazione delle opere pubbliche di competenza regionale. In particolare si aggiungeva che la modifica avrebbe consentito di “conseguire evidenti vantaggi in termini di riduzione dei tempi di esecuzione delle opere mediante l’eliminazione dei cosiddetti ‘intermediari esterni’ nelle attività di progettazione e realizzazione delle infrastrutture pubbliche”.

Gli ingegneri avevano fatto notare che i cosiddetti intermediari esterni sono i professionisti che ogni giorno lavorano sul campo della progettazione, del controllo e della realizzazione delle opere pubbliche ed era quanto meno singolare che il governo regionale si esprimesse nella direzione della loro eliminazione. Avevano ricordato, inoltre, che solo i professionisti dell’area tecnica in Sardegna sono oltre 10mila e rappresentano una percentuale rilevante del Pil della regione. Infine, avevano fatto notare che se la Pubblica Amministrazione desidera occuparsi della progettazione, è corretto istituire uffici preposti a patto, però, che i progettisti impiegati siano obbligati a possedere e documentare i medesimi requisiti professionali richiesti ai liberi professionisti».

LA LETTERA DELL'ASSESSORE MANINCHEDDA. Da qui la marcia indietro della Regione con la correzione del comma 1 dell’articolo 5. Ricordiamo che nel gennaio scorso, con una missiva (LEGGI TUTTO) indirizzata ai vertici del CNI nazionale e regionale, l’assessore Paolo Maninchedda aveva precisato che “non vi è alcuna intenzione da parte dell’esecutivo regionale – nel potenziare il ruolo dell’azienda regionale AREA – di rinunciare all’apporto di categorie professionali, tra cui quelle degli ingegneri, ma viceversa di razionalizzare l’intervento regionale centralizzando le attività di committenza di progettazione e controllo”.

RUOLO DI AREA POTENZIATO. Nella lettera si precisava come l’intenzione della Regione Sardegna è semplicemente quella di concentrare nella società AREA tutti quei compiti che, in collaborazione con gli ordini e le categorie professionali, sono svolti da diversi rami dell’Amministrazione, in un’ottica di semplificazione.

“Esprimiamo soddisfazione per la partecipazione attiva dei professionisti e per l'accoglimento delle proposte che mettono al centro il progetto nel percorso di programmazione, progettazione, realizzazione, gestione e manutenzione delle opere e infrastrutture pubbliche”, ha detto Gianni Massa, vicepresidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri. Che poi ha aggiunto: “l'esercizio e la partecipazione attiva diviene ancora più importante quando arrivano idee e proposte condivise sul tavolo delle regioni e della conferenza stato – regioni”.

Leggi anche: “Progettisti esterni, dietrofront della Regione Sardegna

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