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Archeologia industriale, in Puglia una legge per la valorizzazione

Il Consiglio regionale ha approvato anche le leggi per il recupero dei trabucchi e per la salvaguardia degli habitat costieri di interesse comunitario

giovedì 29 gennaio 2015 - Redazione Build News

Il 20 gennaio 2015 il Consiglio regionale della Puglia ha varato tre leggi: “Norme per la valorizzazione del patrimonio di archeologia industriale” (VEDI ALLEGATO), “Norme per la conoscenza, la valorizzazione e il recupero dei trabucchi” e “Norme per la salvaguardia degli habitat costieri di interesse comunitario”.

“La prima legge approvata – ha spiegato la vicepresidente e assessore alla Qualità del territorio, Angela Barbanente - riguarda la valorizzazione del patrimonio dell’archeologia industriale. Un patrimonio che in Puglia ha delle testimonianze di grandissimo valore, dai tabacchifici alle cave, agli opifici che non avevano alcuna forma di tutela né tantomeno una sede nella quale poter documentare gli avanzamenti della ricerca e della catalogazione in questo campo. La legge – ha specificato la Barbanente - è strettamente integrata alla legge regionale in materia di beni culturali. Nell’ambito quindi del patrimonio culturale della regione si inserisce anche il patrimonio di archeologia industriale. Noi siamo molto contenti di aver approvato questa legge nell’anno internazionale del patrimonio di archeologia industriale. E ci tengo a sottolineare anche che questa è la seconda legge in Italia, dopo quella dell’Umbria”.

La seconda legge approvata – hanno poi spiegato gli assessori Barbanente e Di Gioia – riguarda i trabucchi, macchine da pesca che, in Puglia, costituiscono un elemento fortemente identitario del Gargano”.

“E’ un patrimonio con facile deterioramento e quindi con necessità di manutenzione costante – hanno ribadito gli assessori – e noi, per far questo, abbiamo previsto nella legge non solo dell’inclusione della conoscenza (realizzando un censimento) del patrimonio dei trabucchi, anche quelli scomparsi, ma anche la valorizzazione del patrimonio con contributi finanziari ai proprietari, da parte della Regione, se però coerenti con l’uso del trabucco quale macchina da pesca”.

Infine la terza legge riguarda la salvaguardia degli habitat costieri, quali ad esempio le dune, che sono già tutelati da una serie di norme regionali e dal piano paesaggistico.

“Questa legge – ha concluso la Barbanente - rafforza il sistema sanzionatorio previsto per chi distrugge e compromette questi habitat, prevede la possibilità di revoca della autorizzazioni e infine rende obbligatorio il ripristino e il risarcimento, secondo quanto previsto da legge statale in materia ambientale”.

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