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Sicurezza: vademecum sui sistemi di protezione degli scavi a cielo aperto

Utilizzati nei cantieri temporanei o mobili per scavi di splateamento o sbancamento, trincee, sottomurazioni o fondazioni

lunedì 5 gennaio 2015 - Redazione Build News

protezione

I sistemi di protezione degli scavi a cielo aperto sono dispositivi di protezione collettiva che proteggono il lavoratore, che lavora all’interno dello scavo, dal rischio di seppellimento. 

Possono essere utilizzati in aree non antropizzate (scavi di splateamento o sbancamento) ed antropizzate (scavi a sezione obbligata per trincee, sottomurazioni o fondazioni).

TIPOLOGIA

I sistemi di protezione degli scavi a cielo aperto possono essere distinti nel modo che segue:

Sistemi realizzati in cantiere:

      • Sistemi realizzati totalmente in legno.
      • Sistemi realizzati con puntoni in metallo.

Sistemi realizzati con componenti prefabbricati:

      • Sistemi realizzati mediante blindaggi.
      • Sistemi realizzati mediante palancole.
SISTEMI REALIZZATI IN CANTIERE: TOTALMENTE IN LEGNO. I sistemi realizzati in legno sono costituiti da tavole orizzontali affiancate, disposte sulle pareti dello scavo, sostenute da montanti a tutt’altezza con interasse compreso tra 1,5 e 2 metri affiancati e vincolati fra loro al piede ed alla sommità attraverso puntelli orizzontali (fig. 1).

Il puntello deve essere collocato sull’elemento verticale che lo sostiene e non direttamente sulla tavola orizzontale.

SISTEMI REALIZZATI IN CANTIERE: CON PUNTELLI IN METALLO. Questi sistemi, simili ai precedenti, sono costituiti da tavole e montanti sui quali agiscono i puntelli. L’adozione di tali sistemi presuppone la verifica che i carichi trasmessi dai puntelli siano compatibili con quelli sopportabili dai montanti.

SISTEMI REALIZZATI CON COMPONENTI PREFABBRICATI: MEDIANTE BLINDAGGI. I sistemi realizzati mediante blindaggi, definiti come “sistemi di puntellazione per scavi” dalla UNI EN 13331-1: 2004, devono assicurare la stabilità delle pareti verticali e sono composti da diversi componenti prefabbricati, assemblati fra loro, che creano un sostegno blindato dello scavo.

Un sistema di puntellazione per scavi consiste in un assemblaggio di più moduli; ogni modulo è composto da vari elementi:

  • pannelli;
  • componenti di sostegno (puntelli fissi e regolabili, barre di prolunga, telai di sostegno);
  • armaturepannello;
  • rotaie di scorrimento (quando necessario);
  • collegamenti dei puntelli con i pannelli o le rotaie di scorrimento;
  • combinazioni integrate di armature/pannelli.

La protezione dello scavo lungo tutta la profondità prevede l’assemblaggio di un modulo detto “insieme di base” ed un modulo detto “insieme superiore”. L’insieme di base viene collocato nello scavo prima dell’insieme superiore che può essere più di uno per supportare scavi profondi.

Il blindaggio dello scavo avente larghezza variabile (distanza fra i lati dello scavo) è effettuato con puntelli regolabili in modo continuo o in modo incrementale.

La realizzazione della protezione lungo il tracciato dello scavo è attuata collegando in orizzontale uno o più moduli.

La norma UNI EN 13331-1: 2004 prevede le seguenti tipologie:

  • sistema di puntellazione per scavi supportato al centro (tipo CS);
  • sistema di puntellazione per scavi supportato ai bordi (tipo ES) (fig. 2);
  • sistema di puntellazione per scavi su rotaia di scorrimento (tipo R), singola (RS) (fig. 3), doppia (RD) o tripla (RT);
  • sistema di puntellazione per scavi supportato ai bordi da trascinare orizzontalmente: cassa a trascinamento (tipo DB).


SISTEMI REALIZZATI CON COMPONENTI PREFABBRICATI: MEDIANTE PALANCOLE. La palancola è un elemento in acciaio, di opportuno profilo, provvisto di incastri (guida metallica o gargame) maschio-femmina che, collegati fra loro ed infissi nel suolo, formano un pannello continuo resistente alla spinta laterale del terreno.

I profili delle palancole si distinguono in sezione ad U e a Z; la loro lunghezza varia a seconda dei produttori e per gli utilizzi abituali può arrivare fino a 12 metri circa.

Alcuni sistemi di palancole (palancolato) sono costituiti dall’unione di palancole inserite in un cassero portapalancole (fig. 4) che ha il duplice scopo di contrasto e guida dentro cui far passare le palancole stesse ed è provvisto di un elemento di regolazione.



Tale sistema viene utilizzato in scavi attraversati da sottoservizi e consente, con un opportuno posizionamento di una o più palancole, di attraversarli senza interromperli e senza indebolire il blindaggio.

INDICAZIONE PER LA SCELTA, IL MONTAGGIO, L'USO E LO SMONTAGGIO

SCELTA. La scelta del sistema di protezione degli scavi a cielo aperto, da adottare in una specifica realizzazione, dipende dai rischi da eliminare e/o ridurre, preventivamente individuati nell’attività di valutazione dei rischi.

MONTAGGIO. Prima del montaggio è necessario verificare:
  • le caratteristiche del terreno;
  • la morfologia del terreno;
  • la presenza di falde d’acqua;
  • la presenza di impianti interrati (energia elettrica, gas, acqua, telecomunicazioni);
  • la presenza di opere e/o strutture interrate o fuori terra. 

USO. Per l’uso del sistema di protezione degli scavi a cielo aperto è necessario attenersi alle indicazioni del fabbricante.

SMONTAGGIO. Prima dello smontaggio del sistema di protezione degli scavi a cielo aperto è necessario verificare:
  • le condizioni del luogo di lavoro;
  • la presenza di falde d’acqua;
  • l’applicabilità della procedura o delle istruzioni di smontaggio.
Dopo lo smontaggio del sistema di protezione degli scavi a cielo aperto è necessario verificare:
  • l’integrità di tutti i componenti;
  • l’assenza di danni ai materiali in legno;
  •  l’assenza di danni ai materiali metallici;
  • l’assenza di deformazioni o ammaccature.

INDICAZIONE DI MANUTENZIONE

La manutenzione del sistema di protezione degli scavi deve essere effettuata da parte di personale qualificato.

Per i componenti metallici essa prevede la verifica di:
  • statosuperficiale;
  • usura;
  • deformazioni;
  • danni dovuti alla corrosione;
  • stato dei dadi e bulloni;
  • serraggio dei dadi o dei bulloni;
  • ingrassatura eventuali parti mobili.
Per i componenti in legno essa prevede la verifica di:
  • presenza di tagli;
  • presenza di abrasioni;
  • usura;
  • danni dovuti al calore e a sostanze aggressive (acidi, solventi);
  • deterioramento dovuto ai raggi del sole.
Fonte: Inal - www.inail.it
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